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Inchiesta sui fermi delle navi Ong: prorogati i termini del tribunale, coinvolti anche esponenti del governo

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Inchiesta sui fermi delle navi Ong: prorogati i termini del tribunale, coinvolti anche esponenti del governo
Un fascicolo d’indagine aperto presso il tribunale competente, legato alla gestione dei fermi amministrativi delle navi delle Ong, coinvolge, secondo quanto trapelato da fonti giudiziarie, anche figure istituzionali di primo piano: la presidente del Consiglio, il sottosegretario Alfredo Mantovano e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi. Le ipotesi oggetto di verifica da parte degli inquirenti – che non equivalgono ad accuse formali – riguarderebbero reati come peculato, favoreggiamento e omissione di atti d’ufficio. L’inchiesta è ancora in fase preliminare e non si escludono ulteriori approfondimenti istruttori.

Inchiesta sui fermi delle navi Ong: prorogati i termini del tribunale, coinvolti anche esponenti del governo

Il collegio giudicante, il cui mandato sarebbe scaduto il 29 aprile, è stato prorogato per garantire la continuità dell’attività istruttoria. La decisione è stata assunta in considerazione dell’elevato numero di documenti acquisiti e della complessità dell’impianto giuridico. Fonti vicine al tribunale sottolineano che il provvedimento ha carattere tecnico e non prefigura esiti certi del procedimento.

Verifiche su provvedimenti amministrativi e uso delle risorse pubbliche

Secondo quanto riferito da organi di stampa, il procedimento si concentra sull’adozione di atti amministrativi legati ai fermi in mare e sull’utilizzo delle risorse pubbliche impiegate per tali misure. In questa fase, l’attività giudiziaria si limita a raccogliere elementi utili per valutare l’eventuale sussistenza di responsabilità personali, senza che ciò implichi una colpevolezza da parte dei soggetti coinvolti.

Massimo riserbo da parte degli uffici istituzionali

Nessuna dichiarazione ufficiale è stata rilasciata da Palazzo Chigi. Fonti vicine al governo si limitano a ribadire la piena fiducia nell’operato della magistratura e la volontà di collaborare, laddove richiesto. Intanto, negli ambienti istituzionali, si osserva con attenzione lo sviluppo della vicenda, che potrebbe avere riflessi sul piano politico e amministrativo.

Una fase delicata, scenari ancora aperti

La prosecuzione dell’istruttoria non comporta, allo stato attuale, conseguenze giudiziarie definitive. L’inchiesta potrebbe concludersi con un’archiviazione o, in alternativa, con ulteriori sviluppi processuali. Resta dunque prematuro ogni giudizio di merito, in attesa che le verifiche della magistratura facciano piena chiarezza sui fatti oggetto di indagine.
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