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Feltrinelli mette il falso in vetrina per salvare il DSM-5 dai furti

- di: Vittorio Massi
 
Feltrinelli mette il falso in vetrina per salvare il DSM-5 dai furti
Feltrinelli mette il falso in vetrina per salvare il DSM-5 dai furti

Un fac-simile al posto del manuale da 179 euro: taccheggi in crescita, mercato nero dei libri e soluzioni creative tra Italia ed Europa.

Feltrinelli mette il falso in vetrina per salvare il DSM-5 dai furti

Nella Feltrinelli di viale Marconi, a Roma, la scena sorprende: sul ripiano dei testi di psicologia non c’è il celebre DSM-5, il Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, ma un duplicato perfetto. Copertina, formato, colori identici, persino il cellophane che lo avvolge. Chi lo desidera deve portare questa copia-fantasma alla cassa, pagare, e solo allora riceve il vero volume: 1.344 pagine curate dall’American Psychiatric Association, edizione italiana firmata da Giuseppe Nicolò ed Enrico Pompili per Raffaello Cortina Editore. Prezzo? 179 euro in versione rigida, 154 in brossura.

La scelta non è estetica ma difensiva: proteggere uno dei libri più rubati d’Italia.

Il libro come merce di contrabbando

“Questi testi costano tanto, quindi finiscono nel mirino più di altri”, racconta un addetto Feltrinelli. Non è solo questione di lettori squattrinati che non possono permettersi il volume: c’è un vero e proprio mercato parallelo. Lo confermano gli stessi librai, che hanno riconosciuto copie sparite dagli scaffali riapparire tra le bancarelle di Porta Portese, storico mercato romano dell’usato. In altre parole, i manuali sottratti finiscono in un circuito nero dove il sapere diventa merce da rivendere.

Un paradosso: un testo che forma futuri medici e psicologi diventa al tempo stesso oggetto di contrabbando culturale.

Non solo DSM-5: Einaudi e Adelphi sotto attacco

Il manuale di psichiatria non è l’unica vittima. A sparire con frequenza sono anche volumi delle collane di maggior prestigio e prezzo relativamente accessibile: la Piccola Biblioteca Einaudi, la Piccola Biblioteca Adelphi e la collana Gli Adelphi. Libri sottili ma iconici, spesso desiderati da collezionisti e studenti, che in alcuni casi vengono rubati a decine in un’unica sortita.

La dinamica è semplice e ripetitiva: il ladro approfitta di momenti di scarsa vigilanza, infila i volumi in borse schermate che bloccano i sensori elettronici, ed esce senza che l’allarme suoni.

Un fenomeno diffuso e in crescita

Il furto di libri non è marginale: il taccheggio librario genera in Italia un danno economico che supera i 30 milioni di euro l’anno. I testi universitari e scientifici sono i più colpiti, proprio perché costosi e sempre richiesti.

A livello globale il fenomeno non è trascurabile. Nel Regno Unito, ad esempio, nel 2022 si è registrato un aumento del 27% dei furti nei negozi di libri e cartolerie rispetto all’anno precedente. In Francia, nel 2024, alcune catene hanno dovuto blindare intere sezioni di saggistica, sostituendo i volumi con cartoncini segnaposto.

Tra bisogno, feticismo e speculazione

Chi ruba i libri non appartiene a un’unica categoria. I profili sono almeno tre:

  • Gli studenti squattrinati, spinti dal costo proibitivo di manuali essenziali.
  • I collezionisti compulsivi, attratti da collane prestigiose o edizioni particolari.
  • I rivenditori clandestini, che trasformano la passione in business parallelo.

Il libro rubato conserva un’aura particolare: non solo oggetto culturale, ma simbolo di intelligenza proibita. In questo senso, la copia antifurto di Feltrinelli diventa quasi un’installazione concettuale, che mette in scena la fragilità della cultura quando si scontra con logiche di mercato.

Feltrinelli e le soluzioni creative

Feltrinelli non è nuova a sperimentare misure di protezione. In passato aveva già adottato sistemi di tracciamento RFID e dispositivi elettronici nascosti nelle copertine, ma il clone del DSM-5 rappresenta un passo ulteriore: una mossa che ha il sapore della beffa. L’acquirente onesto porta alla cassa un oggetto che non esiste, paga per un libro fantasma, e solo allora riceve la vera conoscenza.

La casa editrice Raffaello Cortina, interpellata da più librerie, fornisce direttamente le copie antifurto. Una strategia che, per ora, sembra funzionare: riduce i furti senza penalizzare l’esposizione del titolo in scaffale.

L’editoria tra crisi e resistenza

Il taccheggio si inserisce in un contesto più ampio: quello di un mercato editoriale italiano che nel 2024 aveva registrato un giro d’affari di 1,67 miliardi di euro, con una crescita contenuta ma stabile. In questo scenario, i furti rappresentano un doppio colpo: economico per gli editori e simbolico per le librerie, già messe alla prova da concorrenza online e calo dei margini.

Un segno dei tempi

Il fac-simile antifurto della Feltrinelli non è solo un espediente commerciale: è il segno dei tempi. Da un lato, mostra l’inventiva di un settore che cerca di sopravvivere proteggendo i propri titoli più preziosi. Dall’altro, denuncia la trasformazione del libro in merce di contrabbando, spogliata della sua funzione primaria di diffusione del sapere.

In questo gioco di specchi, il DSM-5 diventa un oggetto simbolico: manuale scientifico indispensabile, icona culturale, e allo stesso tempo bersaglio di ladri e speculatori. E il clone in scaffale — vuoto ma perfetto — resta come provocazione, ricordandoci che, in fondo, la cultura va difesa non solo dalle mani leste, ma anche dall’indifferenza di chi dovrebbe proteggerla.

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