EY: "2 imprese su 3 interessate alle opportunità del PNRR, ma serve più informazione"

- di: Daniele Minuti
 
EY ha reso noti i risultati di un'indagine portata avanti in collaborazione con SWG, realizzata per valutare la percezione di imprese ed enti pubblici nei confronti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

EY indaga sulla percezione di imprese ed enti pubblici nei confronti del PNRR

Il PNRR sta lentamente entrando nella sua fase attuativa ma manager e dirigenti di imprese ed enti pubblici sembrano avere percezioni molto diverse fra loro: i secondi sembrano essere più informati delle prime, che si affidano a società di consulenza e associazioni (39% e 38% rispettivamente) per riuscire ad avere maggior conoscenza in materia. Proprio su questo si nota la differenza fra mondo pubblico e privato, con le amministrazioni che hanno ritenuto sufficiente l'accesso alle notizie in materia, mentre i privati ne denunciano le criticità.

Per informarsi, gli enti pubblici si affidano al Governo o alle Amministrazioni centrali (59% e 55%). Secondo l'indagine, i driver per rendere più efficaci gli obiettivi del piano sono una semplificazione amministrativa per la PA, informazioni migliori alle imprese private per quanto riguarda i processi di accesso ai fondi.

Il gap a livello di media porta le imprese a essere meno coinvolte delle amministrazioni: 2 su 3 mirano ad accedere ai fondi ma con poca esperienza sulla loro gestione (solo 4 su 10 dichiarano di avere esperienza in materia di gestone di fondi europei.

Ma nonostante tutto, il 60% delle imprese prevede di essere coinvolta nella loro realizzazione, con focus su innovazione, transizione ecologica e digitalizzazione (rispettivamente per il 52%, il 35% e il 33%).

Nonostante ci siano pochi dubbi sull'apporto che il Piano avrà sull'economia nazionale, c'è scetticismo riguardo l'adeguatezza delle riforme previste per il 62% degli intervistati, con il 42% che dubita della capacità del Paese di portarle a termine con successo.

Stefania Radoccia, Tax & Law Managing Partner di EY Italia, ha commentato: "Pur in un momento di crescente incertezza istituzionale, le attese nei confronti del PNRR sono elevate sia nel pubblico che nel privato: il 57% degli intervistati ritiene che contribuirà positivamente alla ripresa dell'economia nazionale. Tuttavia, solo il 42% del campione ritiene che l'Italia riuscirà ad attuare gran parte delle riforme e delle iniziative previste dal Piano. Ma la messa a terra del PNRR dipende in larga misura dalle riforme strutturali, le vere abilitatrici di un Paese più attrattivo e competitivo a livello internazionale ed è quindi fondamentale intervenire subito affinché i cambiamenti strutturali promessi dal PNRR possano diventare realtà".

Dario Bergamo, Responsabile Mercati Regolati di EY Italia (nella foto), ha aggiunto: "Nel settore pubblico è fortemente percepita l’esigenza di nuovo personale e più formato, mentre il 50% del settore privato chiede procedure più semplici. Sulle modalità per migliorare l’attuazione degli interventi, dal 70% dei soggetti del settore pubblico emerge la necessità di semplificare e razionalizzare le procedure amministrative. È quindi fondamentale assicurare che gli enti locali dispongano di un livello adeguato di strutture amministrative e tecniche per far fronte alle sfide poste dal PNRR e accelerare la progettazione e la collaborazione pubblico- privato. È fondamentale attivare un percorso di co-programmazione degli interventi e delle politiche di sviluppo, in una prospettiva di innovazione aperta che coinvolga gli attori economici e sociali del territorio, le imprese, i centri di ricerca e le autorità pubbliche, in modo da intercettare i reali fabbisogni di crescita".
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