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Italia in coda in Europa per spesa pubblica sulla cultura: risorse in calo, consumi privati in crescita

- di: Barbara Bizzarri
 
Italia in coda in Europa per spesa pubblica sulla cultura: risorse in calo, consumi privati in crescita
In Europa, l'Italia si colloca agli ultimi posti per percentuale di spesa pubblica destinata alla cultura rispetto al PIL, con uno 0,3%, davanti solo a Irlanda, Grecia e Cipro (0,2%). Il dato è inferiore alla media UE dello 0,5%, equivalente a circa 75 miliardi di euro. Anche in rapporto al bilancio complessivo dello Stato, l'Italia resta in coda: con una quota dello 0,5%, si posiziona accanto a Cipro e supera appena la Grecia (0,3%).

Italia in coda in Europa per spesa pubblica sulla cultura

Secondo i dati Eurostat relativi al 2022, la tendenza della spesa pubblica italiana per la cultura è in diminuzione. La legge di bilancio 2023 ha stanziato 3,84 miliardi di euro per il Ministero della Cultura, cifra che per il 2024 scende a 3,55 miliardi e si prevede un ulteriore calo nel 2025, con risorse fissate a 3,1 miliardi. Questo comporta una riduzione complessiva di 455 milioni rispetto al 2024 e segna un distacco dai livelli raggiunti nel 2015 (5,565 miliardi) o nel 2021 (5,828 miliardi).

Parallelamente, cresce la spesa privata per consumi culturali: secondo l’Osservatorio sui consumi culturali di Confcommercio, a settembre 2024 la spesa mensile media degli italiani era di 94,6 euro, rispetto agli 83,2 del settembre 2023 e ai 50,9 del 2020.
Dal 2015, le politiche culturali hanno mostrato un andamento discontinuo. Tra i provvedimenti più significativi: il bonus cultura per i diciottenni introdotto nel 2016, il piano strategico "Grandi progetti" e finanziamenti mirati, tra cui 30 milioni per archivi e biblioteche. Negli anni successivi, le misure si sono concentrate su tax credit, sostegno al cinema e alla lirica, e interventi per le aree interne e i borghi.

Il Recovery Plan ha dato nuovo impulso nel 2021 con incrementi ai fondi per il cinema e misure per l’editoria e le famiglie a basso reddito. Tuttavia, dal 2023 i finanziamenti sono tornati a contrarsi, con tagli ai tax credit e una riduzione complessiva delle risorse.
Per il 2025, il disegno di legge di bilancio prevede limitati interventi per i beni culturali e lo spettacolo dal vivo. Il ministro Alessandro Giuli ha anticipato un possibile decreto Cultura con 30 milioni di euro per le biblioteche, ma l’efficacia complessiva resta da valutare.
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