Eni e Var Energi acquisiscono Neptune Energy Group Limited

- di: Daniele Minuti
 
Eni ha annunciato il raggiungimento di un accordo insieme a Var Energi finalizato all'acquisizione di Neptune Energy Group Limited: Eni acquisirà l’intero portafoglio di Neptune, escluse le attività in Germania e in Norvegia. Le prime saranno scorporate dal perimetro prima della chiusura dell'operazione, mentre le seconde saranno acquisite da Var, immediatamente prima di quella di Eni, con i proventi derivanti dal Neptune Norway Business che resteranno nel Neptune Global Business..

Eni e Var Energi acquisiscono Neptune Energy Group Limited

Stando ai termini dell'accordo, Neptune Global Business avrà un Enterprise Value pari a 2,6 miliardi di dollari (2,39 miliardi di euro circa) mentre Neptune Norway Business avrà un Enterprise Value pari a circa 2,3 miliardi di dollari(2,12 miliardi di euro circa) .

Nella nota viene specificato che questa operazione rappresenta un'opportunità "eccezionale" per Eni, permettendo al Gruppo di integrare le sue attività in aree geografiche dall'alto valore strategico, sostenendo il target del 60% di produzione di gas naturale e il raggiungimento di zero emissioni nette del business Upstream entro il 2030.

Il comunicato elenca i benefici dell'operazione: "Al 31 dicembre 2022, le riserve 2P erano pari a circa 484 milioni di barili di olio equivalente (boe), delle quali circa 386 milioni fanno riferimento al perimetro Eni1, e di cui circa l’80% relative al gas naturale. L’operazione corrisponde ad un costo di acquisizione di riserve 2P pari a $10,1/boe. Vi è inoltre un significativo potenziale addizionale relativo alle contingent resources. Per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2022, Neptune ha registrato ricavi pari a circa $1,22 miliardi e un EBITDAX di circa $0,95 miliardi per Neptune Global Business. L'operazione apporterà ai portafogli di Eni e Vår circa 130.0002 boe/g di produzione addizionale. Eni stima che l’operazione aggiungerà al proprio portafoglio oltre 100.000 boe/g di produzione a basse emissioni nel periodo 2024-2026, di cui oltre il 70% sarà costituito da gas naturale (rispetto alla quota del 53% raggiunta da Eni nel 2022), di cui la quasi totalità in grado di rifornire i mercati OECD tramite gasdotto o GNL. Eni si aspetta di generare sinergie in termini di costi di struttura e industriali pari a oltre $0,5 miliardi, e ulteriori upside in termini di riduzioni dei costi, inclusi quelli finanziari, attività di esplorazione e sviluppo, inclusa la CCUS, e attività midstream. L’operazione consentirà di accrescere nell’immediato gli utili e il CFFO per azione e sarà positiva in termini di free cashflow"

Claudio Descalzi, Amministratore Delegato di Eni (nella foto), ha dichiarato: "Attraverso questa operazione Eni acquisisce un portafoglio di elevata qualità e a bassa intensità carbonica, con un'eccezionale complementarità a livello strategico e operativo. Riteniamo che il gas sia una fonte energetica ponte cruciale per la transizione energetica globale, e siamo impegnati ad aumentare la nostra quota di produzione di gas naturale al 60% entro il 2030. Neptune contribuirà al nostro portafoglio prevalentemente con risorse gas. Inoltre, la sovrapposizione geografica e operativa è sorprendente: aumenta la dimensione di Vår Energi, società di cui Eni detiene la maggioranza; apporta una maggiore produzione di gas e ulteriori opportunità CCUS nel Mare del Nord; consolida la posizione di Eni come prima compagnia internazionale in Algeria, fornitore chiave di gas per i mercati europei; incrementa la presenza di Eni nell'offshore dell'Indonesia, con forniture all'impianto di GNL di Bontang e ai mercati nazionali. Ci aspettiamo inoltre che questi volumi addizionali di gas garantiscano ulteriori opportunità di ottimizzazione per le attività GGP di Eni. L’operazione aggiungerà circa 4 miliardi di metri cubi di gas da destinare ai consumatori europei. Un ulteriore aspetto cruciale dell’operazione è il basso costo delle nuove forniture e l’incremento di flusso di cassa che porta a Eni. Questo supporta il nostro impegno nell’offrire un dividendo attraente e solido e il programma di buyback a sostegno della distribuzione del 25-30% del CFFO ai nostri azionisti. La natura e le sfide della transizione energetica richiedono una risposta focalizzata, e questa operazione evidenzia in particolare due aspetti importanti della strategia finanziaria di Eni: la flessibilità e l'opzionalità che la nostra elevata liquidità e il nostro basso leverage offrono, e il nostro innovativo modello satellitare che contribuisce ad accedere a capitali dedicati".
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