Eni, assolti tutti i 15 imputati per il caso Nigeria: "Il fatto non sussiste"

- di: Daniele Minuti
 
Il Tribunale di Milano ha assolto tutti quanti gli imputati nel primo grado del processo riguardante la presunta tangente che Eni avrebbe pagato alla Nigeria, nell'ambito dell'acquisizione (insieme a Shell) della licenza per esplorare ed estrarre petrolio nel tratto di mare "OPL245".

La sentenza ha quindi scagionato Claudio Descalzi, allora dirigente e attuale amministratore delegato di Eni, il suo predecessore Paolo Scaroni e tutto il resto del blocco di 15 imputati (fra cui figurano un ex ministro, altri dirigenti di Shell e le compagnie petrolifere stesse) dall'accusa di corruzione internazionale: i giudici hanno motivato la loro decisione perché "il fatto non sussiste".

Dopo il pronunciamento della sentenza, sono arrivate a commento le parole di Paola Severino, avvocato difensore di Claudio Descalzi: "Finalmente al mio cliente è stata restituita la reputazione professionale, oltre che il ruolo di grande azienda a Eni".

Per l'attuale ad di Eni (e il suo predecessore Scaroni) erano stati chiesti 8 anni di carcere dall'accusa, che inoltre aveva proposto la confisca di 1.000.092.400.000 dollari sia per Eni che per Shell, cioè l'ammontare della presunta tangente. Enrico De Castiglione, legale di Scaroni, ha aggiunto: "Siamo molto felici, è stata riconfermata la centralità del dibattito in questo caso: la tesi dell'accusa è stata verificata in un dibattito durato tre anni ed è stata ritenuta non fondata, tesi che noi abbiamo sempre ripetuto".

A margine è arrivato anche un commento di Eni, con un comunicato ufficiale: "Eni esprime la propria soddisfazione per la sentenza di assoluzione con formula piena, perché il fatto non sussiste, pronunciata oggi dal Tribunale di Milano in merito al processo Nigeria-Opl245. La decisione del Tribunale ha finalmente stabilito, dopo quasi tre anni di dibattimento, che la società, l’Amministratore Delegato, Claudio Descalzi e il management coinvolto nel procedimento hanno mantenuto una condotta assolutamente lecita e corretta. Eni ha sempre mantenuto piena fiducia nell’equilibrato svolgimento dell’istruttoria assicurato dal Tribunale, e desidera oggi esprimere il proprio ringraziamento a tutti gli stakeholder che hanno creduto nella correttezza dell’operato della società e del suo management, non facendo mai mancare la propria fiducia, rispettandone le attività e la reputazione".

Il comunicato è consultabile qui.
Tags: eni, shell
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