Terribile esplosione in una raffineria Eni a Calenzano, diversi feriti e almeno due vittime

- di: Redazione
 
Disastro a Calenzano, in provincia di Firenze: poco dopo le 10 di questa mattina, una tremenda esplosione è avvenuta presso il sito di stoccaggio Eni. L'incidente, che ha provocato una colonna di fumo altissima e un boato sentito a diversi chilometri di distanza, ha causato la morte di due persone, oltre a diversi feriti, ma si tratta di un bollettino ancora provvisorio (al momento i feriti sono 9, con 3 dispersi)

Sul posto sono intervenute le forze dell'ordine, i sanitari e i vigili del fuoco, con Eni che precisa come l'incendio (ormai domato) non interessi il parco serbatoi. Un disastro che ha portato il Sindaco a rilasciare una nota ufficiale con cui intima i cittadini di non uscire di casa, chiudendo bene porte e finestre.

Stando alle prime ricostruzioni degli inquirenti, raccolte dall'Ansa, l'esplosione sarebbe stata causata dalla perdita di liquido avvenuta durante operazioni di ricarica delle autobotti

Nel mentre, il corpo di una delle due vittime è stato identificato: lui rientra nella lista delle cinque persone che mancano all'appello (un operaio di Catania di 57 anni, un operaio di Napoli di 62 anni, un operaio del novarese di 49 anni, un operaio nato in Germania ma italiano di 45 anni e un operaio di Matera di 45 anni) ma non è ancora noto quale sia fra questi profili.

Eni ha espresso il proprio cordoglio per le vittime e assicurato piena collaborazione alle autorità per far luce sulle cause dell'incidente.

Un evento drammatico ma isolato

In una nota ufficiale, Eni ha dichiarato: “Siamo profondamente addolorati per quanto accaduto e siamo vicini alle famiglie delle vittime, ai feriti e a tutta la comunità locale. L’azienda ha immediatamente attivato tutte le procedure di emergenza e sta collaborando con le autorità competenti per chiarire le dinamiche e le responsabilità di questo tragico evento.”

Secondo le prime analisi interne, l’incidente si sarebbe verificato durante le operazioni di carico, un’attività che viene svolta quotidianamente seguendo protocolli rigorosi e standard di sicurezza elevati. “Non ci risparmeremo nel verificare ogni dettaglio per comprendere cosa non ha funzionato,” ha sottolineato un portavoce dell’azienda.

La sicurezza come priorità


Eni ha voluto ribadire che la sicurezza rappresenta un pilastro della sua attività. “Tutte le nostre infrastrutture sono sottoposte a controlli periodici e rispettano le normative più stringenti in materia di sicurezza. Investiamo costantemente in formazione del personale, tecnologie avanzate e sistemi di prevenzione per minimizzare i rischi,” ha spiegato l’azienda.

Nel caso del deposito di Calenzano, Eni ha evidenziato che le ispezioni regolari non avevano segnalato alcuna anomalia che potesse far presagire un evento di tale gravità. “Siamo già al lavoro con gli inquirenti per capire se vi siano state circostanze eccezionali che hanno portato all’incidente,” si legge nella nota.

Supporto alla comunità e ai dipendenti


L’azienda ha attivato un’unità di crisi per fornire supporto ai dipendenti coinvolti e alle loro famiglie. Inoltre, Eni si è impegnata a coprire le spese per i funerali delle vittime e a garantire assistenza ai feriti. “Questo è il momento di essere uniti e di dimostrare solidarietà alle persone colpite,” ha dichiarato il management.

Eni ha anche assicurato che, in attesa delle verifiche, tutte le attività presso il deposito di Calenzano resteranno sospese per garantire la massima sicurezza e trasparenza. L’azienda collaborerà con le autorità locali per minimizzare l’impatto sui cittadini e ripristinare quanto prima le condizioni normali nell’area.

Eni: “Non lasceremo nulla al caso”

Riguardo alle polemiche sollevate da alcuni comitati locali, Eni ha precisato: “Siamo consapevoli dell’importanza di garantire un dialogo aperto con la comunità e di affrontare ogni preoccupazione. Siamo impegnati a migliorare continuamente i nostri standard operativi e ad agire con responsabilità.”

La società ha concluso sottolineando la priorità di fare chiarezza: “Lavoreremo senza sosta affinché venga fatta piena luce su quanto accaduto. Non lasceremo nulla al caso perché tragedie come questa non devono mai più accadere.”
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