Il rischio di una nuova crisi energetica e la sfida del trilemma: il monito di Confcommercio

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Le imprese italiane, già duramente colpite dai rincari energetici degli ultimi anni, si trovano ora ad affrontare un ulteriore aumento dei costi del gas naturale. Confcommercio lancia l’allarme: il 2024 ha registrato un incremento del 35% della spesa media per l’energia rispetto al 2019, mettendo a rischio la competitività del Paese e minacciando la stabilità di molti settori, in particolare quello del terziario.

Il rischio di una nuova crisi energetica e la sfida del trilemma: il monito di Confcommercio

Ma quali sono le cause di questa nuova impennata? Non solo le tensioni geopolitiche, ma anche dinamiche speculative che sfruttano la crescente integrazione tra mercati energetici e finanziari, amplificando la volatilità. A ciò si aggiungono problemi strutturali: l’Italia non potrà beneficiare dei nuovi rigassificatori prima del 2026, mentre un inverno rigido potrebbe ulteriormente far lievitare la domanda e i prezzi.

Confcommercio propone misure urgenti per affrontare il “trilemma energetico”: sostenibilità, sicurezza e competitività economica. Tra le soluzioni avanzate a livello europeo, spiccano il tetto massimo al prezzo del gas, la separazione tra prezzi di elettricità e gas, e gli acquisti congiunti di energia attraverso contratti a lungo termine con fornitori affidabili.

A livello nazionale, invece, si chiede la revisione degli oneri di sistema, che incidono per il 26% sulle bollette, e incentivi concreti per favorire l’efficienza energetica e l’autoproduzione di energia rinnovabile, coinvolgendo il terziario nel “Piano Transizione 5.0”.

"La questione energetica non è più rimandabile",
sottolinea la Confederazione, invitando le istituzioni a muoversi con urgenza. Si tratta di una sfida cruciale che mette alla prova non solo le imprese, ma l’intero sistema Paese, chiamato a garantire stabilità economica e sostenibilità per il futuro.

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