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Enel, risultati in crescita nei nove mesi: spinta internazionale e dividendo in aumento

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Enel, risultati in crescita nei nove mesi: spinta internazionale e dividendo in aumento

Nei primi nove mesi del 2025 Enel registra ricavi pari a 59,702 miliardi di euro, in aumento del 3,6% rispetto ai 57,634 miliardi dello stesso periodo del 2024. La società spiega che la dinamica è principalmente riconducibile alle maggiori vendite di commodity sul mercato wholesale, in un contesto caratterizzato da prezzi medi crescenti. Un andamento, questo, che ha permesso di assorbire le pressioni provenienti dai mercati più maturi e di consolidare il contributo delle attività estere.

Enel, risultati in crescita nei nove mesi: dividendo in aumento

L’EBITDA ordinario del Gruppo sale a 17,262 miliardi di euro, in lieve crescita (+0,9%) rispetto ai 17,109 miliardi ricalcolati dei nove mesi 2024. Nel dettaglio, la riduzione dei margini in Italia – nel retail per effetto dei minori prezzi medi applicati ai clienti finali, e nella generazione per la minore disponibilità della risorsa idrica – è stata più che compensata dal contributo positivo della Spagna e della Colombia. In generale, il Gruppo segnala che la buona performance operativa dell’America Latina ha bilanciato l’impatto sfavorevole dei tassi di cambio.

Parallelamente, l’EBITDA complessivo si attesta a 16,870 miliardi, sostanzialmente in linea con i 16,923 miliardi ricalcolati dell’anno precedente. Il dato conferma un quadro di sostanziale stabilità industriale, nonostante la volatilità dei mercati energetici e le condizioni climatiche meno favorevoli in alcune aree geografiche.

Cresce l’utile ordinario grazie a gestione e minori oneri finanziari

L’utile netto ordinario del Gruppo raggiunge 5,703 miliardi di euro, in aumento del 4,5% rispetto ai 5,455 miliardi dei nove mesi del 2024. La società chiarisce che la variazione è attribuibile al «positivo andamento della gestione operativa ordinaria» e ai «minori oneri finanziari» dovuti alla riduzione dell’indebitamento finanziario lordo e del costo medio del debito.

Il risultato netto di Gruppo si attesta invece a 5,236 miliardi di euro, sostanzialmente stabile rispetto ai 5,251 miliardi ricalcolati dello scorso anno. Una tenuta che riflette l’equilibrio tra performance industriale e dinamiche finanziarie.

Indebitamento in aumento ma sostenuto dai flussi operativi
L’indebitamento finanziario netto sale a 57,535 miliardi di euro, in crescita del 3,2% rispetto ai 55,767 miliardi di fine 2024. Enel segnala che i flussi di cassa generati dalla gestione operativa, gli effetti positivi legati alle nuove emissioni di prestiti obbligazionari ibridi perpetui e il favorevole andamento dei cambi hanno parzialmente compensato il fabbisogno derivante da investimenti, dividendi, buyback e operazioni straordinarie perfezionate nel periodo.

Dividendo in acconto a 0,23 euro per azione

Il Consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto sul dividendo 2025 di 0,23 euro per azione, in crescita del 7% rispetto all’acconto sul dividendo 2024. Lo stacco è previsto per il 21 gennaio 2026. La politica dei dividendi resta allineata al Piano Strategico 2025-2027, che prevede un dividendo fisso minimo di 0,46 euro per azione, con possibilità di incremento fino a un payout del 70% sull’utile netto ordinario di Gruppo.

Guidance confermata: utile ordinario verso la fascia alta
Per l’intero esercizio 2025, Enel prevede un EBITDA ordinario compreso tra 22,9 e 23,1 miliardi di euro. Il Gruppo segnala inoltre che l’utile netto ordinario sarà «lievemente superiore» alla parte alta della guidance, fissata tra "6,7 e 6,9 miliardi di euro". Un’indicazione che riflette la resilienza delle attività internazionali e il contributo crescente dei mercati europei e latinoamericani nella seconda parte dell’anno.

Il peso crescente delle attività estere
La società sottolinea che i risultati dei nove mesi confermano «la solidità del modello operativo» e l’importanza crescente delle attività internazionali, che hanno permesso di controbilanciare un contesto domestico più complesso, segnato da prezzi medi più bassi nel retail e da una produzione idroelettrica ridotta. Il rafforzamento delle performance in Spagna e in Colombia emerge come uno dei principali driver della progressione industriale del Gruppo.

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