Mediolanum lascia, Mediobanca in bilico: lo scontro con Mps
Il passo indietro di Doris accende lo scontro tra Nagel (foto) e Lovaglio. In Borsa si accorcia lo sconto Mps. Salvini esulta, +Europa attacca: “È una scalata politica”.
L’uscita di Mediolanum cambia la partita
Lunedì 1° luglio 2025 segna una svolta nella finanza italiana. Mediolanum ha ceduto il 3,5% di Mediobanca, una partecipazione storica. Massimo Doris ha scelto di uscire dalla contesa lasciando un vuoto pesante tra le forze che da mesi si fronteggiano in Piazzetta Cuccia.
Il titolo Mediobanca ha perso il 4,21%, scendendo a 18,9 euro, appena sopra i 18,85 incassati da Mediolanum con un collocamento da 548 milioni. I compratori? Investitori istituzionali, probabilmente non coinvolti nella governance. Ma resta l’incognita sulle intenzioni reali.
Doris fuori dalla trincea: la fine della neutralità
Doris si sfila da una battaglia tra due visioni. Da un lato Nagel, difensore di una banca d’affari autonoma. Dall’altro Lovaglio, con l’appoggio del Tesoro, punta a creare un terzo polo bancario capace di rivaleggiare con Intesa e UniCredit.
Il patto di consultazione scende all’8,1%. L’uscita di Mediolanum rompe l’equilibrio. “Il silenzio di Mediolanum parla chiaro: non c’è più fiducia nel progetto di continuità”.
Montepaschi riduce lo sconto: la tensione sale
Il titolo Mps cala del 2,41% a 7,05 euro, ma lo sconto dell’Ops scende al 5,76%. Una dinamica che rafforza la strategia di Lovaglio. La sua visione, sostenuta dal Tesoro, comincia a convincere anche fuori dall’Italia.
Salvini accende la miccia politica
Matteo Salvini celebra il rilancio di Mps: “Siamo contenti che Mps sia tornata protagonista”. Per lui, l’operazione mostra che “un’altra via era possibile”.
Ma +Europa attacca. Della Vedova scrive: “La scalata di Mps a Mediobanca è un’operazione politica targata Lega”. Il rischio di una commistione tra finanza e politica è ora sotto i riflettori.
Il risiko del credito è appena cominciato
Il Tesoro, con il 39% di Mps, ha tutto l’interesse a far decollare la banca senese. Lovaglio ha colto il momento giusto, mentre Mediobanca appare vulnerabile. La fusione non è ufficialmente sul tavolo, ma gli equilibri sono instabili e il mercato osserva con attenzione.
Una battaglia tutta da scrivere
Con Doris fuori dai giochi, il risiko bancario italiano riparte. Stavolta non ci sono ritorni al passato, ma nuove alleanze e ambizioni politiche dichiarate. Il prossimo capitolo si giocherà tra Roma, Milano e Bruxelles. E stavolta, chi resta a guardare rischia di perdere tutto.