L’amministrazione Trump e la Commissione Ue battono il tempo: un accordo che (forse) cambia le regole del gioco.
Un’intesa che fa (in parte) respirare l’Atlantico
Oggi 21 agosto 2025 l’Unione europea e gli Stati Uniti hanno dato forma a una dichiarazione congiunta che segna un passo cruciale nel complicato negoziato commerciale transatlantico. Sul tavolo c’è un tetto tariffario del 15 % sulle esportazioni europee verso gli USA — un segnale di distensione dopo mesi di tensioni. La notizia trova ora conferma e approfondimento a livello internazionale.
Il quadro prevede un dazio del 15 % per la maggior parte delle importazioni Ue, incluse automobili, farmaci, semiconduttori e legname, con l’impegno europeo di abolire alcuni dazi sugli Stati Uniti e di migliorare l’accesso ai prodotti agricoli americani.
Cifre di impatto: 750 miliardi di dollari di acquisti energetici statunitensi e 600 miliardi di investimenti europei entro il 2028. Sono confermati i settori strategici interessati dal tetto del 15 % e si delinea una roadmap politica fra Trump e von der Leyen.
Ma chi paga quando? le condizioni e la cautela di Washington
L’accordo però non scatta automaticamente: gli Stati Uniti manterranno per ora dazi più elevati sulle auto europee (fino al 27,5 %) finché l’Ue non presenterà le nuove leggi sulle tariffe — un meccanismo condizionale pensato per garantire reciprocità.
Inoltre, l’UE ha accettato di eliminare i dazi su merci industriali statunitensi e di aprire il mercato ai prodotti agricoli e ittici a stelle e strisce, mentre l’accordo prevede una riduzione dei dazi auto dal 25 % al 15 %, in cambio di liberalizzazioni americane nei settori farmaceutico e industriale.
Oltre i numeri, il senso politico
Stabilità e fiducia per le imprese
Ursula von der Leyen ha difeso l’intesa come garanzia di prevedibilità per aziende e consumatori, e come un pilastro di sicurezza economica nel lungo termine per l’Europa.
Coopetizione transatlantica
Il patto non riguarda solo i dazi. Include acquisti energetici americani (750 mld $), investimenti Ue negli Stati Uniti (600 mld $), e investimenti in chip (circa 40 mld $). Si intravede un’agenda futura su standard digitali, ambientali e di sicurezza delle filiere.
Le incognite restano
Non è ancora legge: mancano atti concreti, e le procedure legislative Ue richiederanno tempo.
Automobili sotto osservazione
Il 15 % sui dazi auto scatta solo dopo le mosse di Bruxelles.
Settori esclusi o ridotti
Acciaio e alluminio restano soggetti a misure speciali, mentre altri comparti strategici attendono definizioni.
Effetti su consumatori e mercati
Negli Stati Uniti, una fetta del 70 % delle merci europee subirà il 15 %, con prevedibili rincari.
un accordo tattico, non la pace commerciale
L’accordo del 21 agosto 2025 tra UE e USA segna una tregua strategica: riduce la tensione commerciale, avvia la fiducia ed evita l’escalation tariffaria. Ma rimangono incognite, condizioni e focus selettivi — è un’intesa politica ampia, ma operativamente fragile.
Stiamo osservando una nuova era di “coopetizione”: dialogo strutturato tra alleati, ma ancora con carte da giocare, in cui la vera mossa vincente sarà il cammino verso l’attuazione. E l’Europa, chiamata a scelte legislative difficili, tiene le redini dell’autonomia normativa, come ricordato da Maroš Šefčovič.