Milano chiude in rialzo con Interpump e Nexi in vetta, mentre Francoforte, Londra e Parigi frenano. Euro debole, oro giù, petrolio e gas in calo. Lo spread resta stabile.
Milano rialza la testa mentre l’Europa cede terreno
Nel cuore di un’Europa finanziaria sotto scacco, Milano sorprende. Piazza Affari chiude infatti in territorio positivo in una seduta che vede i principali listini del Vecchio Continente scivolare sotto la parità, appesantiti da vendite diffuse e da un clima di cautela. Alle 17:40, mentre a Wall Street i principali indici si muovevano in rosso (Dow Jones -0,32%, Nasdaq -0,48%), il FTSE MIB saliva dello 0,29%, dimostrandosi il miglior listino tra i big europei.
Francoforte ha perso lo 0,49%, penalizzata da prese di beneficio post-trimestrali e da una nuova flessione dei titoli industriali. Londra ha lasciato sul campo lo 0,39%, appesantita dal settore minerario. Parigi è rimasta sostanzialmente piatta, in attesa di sviluppi sui tassi Usa.
La voce della Bce e i dati italiani: ottimismo con riserva
L’attenzione degli investitori resta rivolta alle prossime mosse della Federal Reserve, attesa per la riunione di fine luglio, e alla posizione della Banca centrale europea. Christine Lagarde ha dichiarato oggi da Francoforte che “l’economia dell’eurozona potrebbe sorprendere in positivo”, citando l’anticipo delle esportazioni prima dei dazi Usa, consumi più robusti, investimenti in ripresa e redditi reali in miglioramento. Tuttavia, ha ribadito che “non c’è fretta di tagliare i tassi”.
A raffreddare le aspettative ci ha pensato anche Martins Kazaks, membro del board Bce, secondo cui “il tempo delle mosse ovvie è finito: ora la stabilità è la politica più sensata”.
Sul fronte domestico, i dati Istat hanno mostrato un miglioramento della fiducia dei consumatori italiani a luglio, saliti a 97,2 da 96,4, ma un calo nel sentiment delle imprese, sceso a 97,8 da 98,8, dopo due mesi consecutivi di crescita.
Euro in calo, oro e petrolio giù, gas in ribasso. Spread stabile
Nel mercato valutario, l’euro si è indebolito rispetto al dollaro, scendendo a quota 1,172 (-0,18%). Gli operatori valutano la divergenza di politica monetaria tra Usa e Ue, mentre il biglietto verde guadagna terreno sui segnali di prudenza di Powell.
In flessione l’oro, che ha registrato un netto -1,3%, attestandosi a 3.344,6 dollari l’oncia. Anche il petrolio WTI ha ceduto terreno (-0,7%), scambiando a 65,88 dollari al barile. In discesa il gas naturale ad Amsterdam, che ha perso il 2,1% a 29,6 euro/MWh, dopo l’annuncio di nuove forniture norvegesi.
Stabile lo spread tra Btp e Bund tedeschi, fermo a 85 punti base, con il decennale italiano al 3,51% e il tedesco allo 0,66%. Il mercato dei titoli di Stato resta calmo, in attesa delle prossime aste di agosto.
Interpump e Nexi brillano, male Saipem e Prysmian
Nel paniere principale di Piazza Affari, a guidare i rialzi è stata Interpump (+4,73%), che beneficia di un nuovo contratto in Nord America nel comparto delle pompe industriali. Bene anche Nexi (+2,39%), sostenuta da voci di consolidamento nel fintech europeo, e Moncler (+2,16%), in scia ai dati robusti sul turismo di lusso.
Bene anche Italgas (+1,62%), dopo il piano di potenziamento delle reti nel Mezzogiorno.
Sul fronte opposto, forti vendite su Saipem (-2,56%), penalizzata dalla debolezza del greggio e dai dubbi su alcuni contratti in Africa. Giù anche Prysmian (-1,32%), appesantita dal calo degli ordini in Asia, e Fineco (-1,14%), in difficoltà dopo alcune revisioni al ribasso sulle stime di margine di interesse.
Mid Cap: sprint di Comer Industries, giù Webuild e D’Amico
Tra le Mid Cap, balzo di Comer Industries (+7,33%) grazie alla crescita della domanda nei settori agricolo e industriale. Bene anche Avio (+6,64%), sull’onda di una commessa ESA per nuovi motori spaziali, e Acea (+2,37%) dopo il via libera al nuovo piano di sostenibilità. Positiva anche Tinexta (+1,80%).
Male invece NewPrinces (-7,66%), ancora penalizzata dai dubbi sul piano di rilancio; Webuild ha perso il 3,46% dopo una nota prudente degli analisti sulle attività negli Stati Uniti. Male anche Alerion Clean Power (-3,09%) e D’Amico (-2,73%), con quest’ultima colpita dal calo dei noli marittimi.
Small Cap sotto pressione, ma resistono alcuni titoli difensivi
Nel segmento Small Cap, la pressione ribassista è stata diffusa, con pochi titoli in controtendenza. In tenuta alcune realtà legate ai beni rifugio e all’agroalimentare, ma il comparto resta in difficoltà, riflettendo la minore liquidità del canale.
Attesa per la Fed, occhi puntati su trimestrali e dazi
Gli investitori attendono ora la riunione della Federal Reserve, che potrebbe fornire segnali più chiari sul futuro dei tassi Usa. I mercati stanno già prezzando la possibilità di un taglio a novembre, ma Powell dovrebbe confermare una linea prudente.
Intanto, a Washington proseguono le trattative commerciali tra Usa e Ue: l’obiettivo è evitare nuovi dazi incrociati dopo l’intesa con Cina, Giappone e Regno Unito. Bruxelles punta su un compromesso per difendere il manifatturiero europeo, ma il rischio di un’escalation resta sul tavolo.
Commenti e prospettive: “Serve stabilità, non incertezza”
“Quello che chiediamo alle banche centrali è stabilità e coerenza”, ha dichiarato oggi a Milano il gestore senior di una primaria società di asset management italiana. “I mercati sono pronti a digerire tassi alti ancora per un po’, ma non tollerano ambiguità”.
Analogo il commento di un trader di Francoforte interpellato da Handelsblatt: “Lagarde ha fatto bene a frenare gli entusiasmi, ma resta difficile capire se l’inflazione tornerà sotto controllo senza altri interventi”.
In questo quadro incerto, Piazza Affari mostra una sorprendente resilienza. Ma la vera prova arriverà con i conti di Big Tech e banche americane: solo allora sarà chiaro se Milano sta correndo da sola o se sta solo galleggiando in attesa del prossimo tsunami.