Vendite a picco, elettriche in ripresa ma incentivi in arrivo restano un’incognita
Ad agosto 2025 il mercato automobilistico italiano continua a rallentare: le nuove immatricolazioni si fermano a 67.272, in calo del 2,68% rispetto allo stesso mese del 2024. Nel cumulato gennaio–agosto, le vendite toccano 1.040.734 unità, pari a un -3,68% sull’anno precedente. Il confronto con l’ultimo anno “normale” prima della pandemia resta pesante: rispetto al 2019 la flessione è nell’ordine del -21,5%, segno di una domanda ancora compressa.
Il mercato in panne mentre Stellantis fa il sorpasso
Nel mese considerato emerge una controtendenza netta: Stellantis accelera con 17.690 immatricolazioni e un progresso del +3,1% su base annua, spingendo la quota al 26,3% dal 24,8% di un anno fa. A trainare è soprattutto Fiat, che mette a segno 6.258 unità e un balzo del +32,3%. Il rovescio della medaglia è che, guardando agli otto mesi, il gruppo resta in territorio negativo: 299.207 auto vendute e un -10,9% con quota in discesa dal 31% al 28,7%. La fotografia è quella di un mercato che premia iniziative commerciali e modelli ben posizionati sul prezzo, ma che non ha ancora recuperato volumi strutturali.
Gli ibridi ed elettrici fanno qualche capolino
La componente a ricarica cresce ma resta minoritaria. Le BEV si attestano attorno al 5% del mix mensile, con le PHEV poco sopra il 7%: insieme i ricaricabili sfiorano il 12%. Nel cumulato, le elettriche pure corrono a doppia cifra e superano le 50 mila unità, ma l’incidenza è ancora insufficiente a imprimere una vera svolta alla transizione.
Incentivi annunciati ma… tanti freni in partenza
Il pacchetto di aiuti promesso dal Governo, quasi 600 milioni di euro, dovrebbe attivarsi a breve con contributi più generosi per le fasce di reddito più basse e sostegni mirati anche al mondo produttivo. Resta però l’incognita del meccanismo legato all’ISEE, percepito dagli operatori come potenziale ostacolo.
“Chi ha redditi molto bassi difficilmente può permettersi un’auto elettrica, neppure con gli incentivi” — Gian Primo Quagliano, Centro Studi Promotor.
“I nuovi bonus scontano troppi paletti: così la platea dei beneficiari rischia di essere esigua e l’impatto poco efficace” — Federauto.
“Servono regole chiare subito, limitando al massimo i vincoli per ottenere i bonus e accelerando la messa a terra delle risorse” — Fabio Pressi, Motus-E.
“Di questo passo la transizione ecologica resterà al palo: occorre semplificare e dare continuità agli strumenti” — Unrae.
Scenari e prospettive
Il quadro che si delinea è duplice. Da un lato, il mercato delle auto nuove è ancora fiacco e potrebbe riaccendersi solo se gli incentivi verranno erogati rapidamente e senza barriere. Dall’altro, l’elettrificazione mostra segnali di vitalità, ma per diventare massa critica servono politiche stabili, tempi certi e una rete di ricarica più capillare. Per Stellantis l’exploit di agosto è un segnale confortante, ma la traiettoria annuale impone una strategia coerente su prodotto e pricing. In sintesi: senza una semplificazione delle misure e un supporto continuativo, la domanda resterà intermittente.
Una fase di stallo prolungato
L’Italia dell’auto vive una fase di stallo prolungato: i numeri migliorano a scatti, ma non basta. Il caso Stellantis dimostra che il mercato risponde quando l’offerta è aggressiva e i modelli centrano il bersaglio. Ora la palla passa alla politica industriale: trasformare le promesse in contratti chiusi, tagliare la burocrazia e rendere l’incentivo uno strumento semplice e rapido. Solo così la transizione potrà uscire dal limbo e tradursi in volumi, investimenti e occupazione.