Quagliano: il resto del mondo ha superato risultati antepandemia.
(Foto: Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor).
Il calo rispetto al 2019
Il mercato europeo dell’auto ha registrato a luglio un calo di ben il 19% sullo stesso periodo del 2019. Lo rileva il Centro Studi Promotor che parla di “risultato disastroso in netto contrasto con quanto avviene nel resto del mondo che ha già raggiunto e superato i risultati antepandemia”.
La transizione energetica nel mirino
Il Csp ricorda che “la ragione del pessimo andamento del mercato dell’auto dell’Europa Occidentale è la politica dell’Unione Europea per la transizione energetica e ciò anche perché la pretesa di non consentire a partire dal 2035 l’immatricolazione di auto diverse da quelle elettriche non è stata fatta propria da alcun altro paese del mondo se si esclude il Regno Unito che dell’Unione Europea non fa più parte, ma continua a seguirne gli orientamenti politici in materia di transizione energetica”.
Elettrico lontano dagli obiettivi
Anche per le auto elettriche, “siamo decisamente lontani dagli obiettivi, ma comunque è stato ottenuto un risultato positivo di cui va dato atto anche se, a fronte di questo piccolo risultato, vi è il fatto che l’andamento della produzione di auto nei paesi dell’Unione Europea desta notevoli preoccupazioni”.
L’appello di Quagliano
Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, ritiene del tutto condivisibili le richieste inviate a Ursula von der Leyen dall’Acea, l’associazione dei costruttori automobilistici europei, e dalla Cepla, l’associazione dei fornitori del settore auto, perché ricalibri l’attuale percorso di riduzione delle emissioni di CO2, “visto che il mercato auto dell’Unione Europea ha accumulato un ritardo del 19% per il mancato recupero del calo legato alla pandemia, mentre il resto del mondo oltre ad averlo recuperato nel frattempo è cresciuto del 7,5%”.