Ddl Concorrenza, CNA Fita Ncc: "Sanzioni punitive e inaccettabili"
- di: Barbara Leone
Le nuove disposizioni del disegno di legge Concorrenza, approvate dalle Commissioni Trasporti e Attività produttive, stanno sollevando un’ondata di proteste nel settore del noleggio con conducente (NCC). A criticare duramente il testo è CNA Fita Ncc, che definisce le sanzioni previste “punitive e inaccettabili”, ritenendo che il disegno di legge mortifichi le legittime aspettative degli operatori di un comparto strategico per la mobilità nazionale. Il ddl in questione introduce un sistema di sanzioni giudicato sproporzionato dagli addetti ai lavori. Pur mirando a combattere l’abusivismo, che da anni rappresenta una piaga per il settore, le nuove norme prevedono che l’esercizio “irregolare” dell’attività comporti sempre una sanzione pecuniaria accompagnata dal blocco del veicolo, anche in caso di infrazioni lievi. La CNA Fita Ncc critica in particolare l’automatismo di queste misure, che non tengono conto della gravità dell’infrazione.
Ddl Concorrenza, CNA Fita Ncc: sanzioni punitive e inaccettabili
“La sospensione della carta di circolazione, anche per una semplice irregolarità nella compilazione del foglio di servizio, rischia di paralizzare l’attività degli operatori per un mese, con conseguenze devastanti per artigiani e piccoli imprenditori” sottolinea l’associazione. Un altro punto critico è il periodo di riferimento di cinque anni per il computo delle infrazioni.
Sebbene questa disposizione sia pensata per graduare la severità delle sanzioni, resta in piedi la possibilità che un singolo errore formale possa compromettere l’operatività dell’impresa. Altro elemento di criticità è l’apparente disallineamento del ddl con le indicazioni della Corte costituzionale. Negli ultimi anni, la giurisprudenza ha sottolineato l’importanza di restituire dignità alla professione e di ampliare, in chiave concorrenziale, la disciplina del settore NCC. Le nuove disposizioni sembrano ignorare questa impostazione, rischiando di creare una normativa che, pur con l’intenzione di regolare il mercato, potrebbe finire per penalizzare soprattutto gli operatori in regola.
In Italia, il comparto NCC conta oltre 20.000 imprese, molte delle quali a conduzione familiare o gestite da piccoli imprenditori. Le nuove misure, secondo CNA Fita, rischiano di aggravare una situazione già complessa, compromettendo la tenuta economica di un settore che, negli ultimi anni, ha sofferto per la concorrenza dei servizi abusivi e per gli effetti della pandemia. Il fermo dei veicoli, anche solo temporaneo, potrebbe portare alla cancellazione di contratti di trasporto programmati, con conseguenze a catena per operatori economici e clienti. L’auspicio, conclude CNA Fita, “è che l’Aula corregga il testo, per scongiurare un pesante impatto su un settore che conta oltre 20mila attività, perlopiù guidate da artigiani e piccoli imprenditori”.
Con il ddl Concorrenza, il governo punta a riformare il settore dei trasporti, ma il caso degli NCC solleva interrogativi sulla sostenibilità delle misure previste. Se da un lato infatti il contrasto all’abusivismo è una priorità condivisa, dall’altro è evidente la necessità di ricalibrare le sanzioni per evitare effetti sproporzionati su un comparto già fragile.