I nuovi dazi statunitensi affondano le Borse: Trump annuncia tariffe generalizzate
- di: Cristina Volpe Rinonapoli

L’annuncio del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di imporre nuove tariffe generalizzate sulle importazioni ha provocato un’ondata di panico sui mercati finanziari globali. A partire dal 2 aprile, entreranno in vigore dazi del 25% sulle auto importate e su una lunga lista di beni strategici, una misura che la Casa Bianca ha definito “necessaria per proteggere l’economia americana” ma che sta già causando effetti a catena sull’equilibrio commerciale globale. Trump ha dichiarato che “nessun Paese sarà escluso” dai nuovi dazi, sottolineando che la guerra commerciale è una scelta deliberata per costringere gli altri Stati ad aprire i loro mercati in modo più equo verso gli Stati Uniti.
I nuovi dazi statunitensi affondano le Borse: Trump annuncia tariffe generalizzate
Le conseguenze sui mercati non si sono fatte attendere. La Borsa di Tokyo ha chiuso in forte calo, registrando una perdita del 4%, la peggiore dall’inizio dell’anno. Anche le principali Borse europee hanno aperto in territorio negativo: Milano cede l’1,5%, Francoforte perde l’1,2% e Parigi l’1%. A Wall Street, i future sui principali indici segnalano un’apertura in rosso. In parallelo, l’oro ha segnato un nuovo record storico, superando la soglia dei 2.300 dollari l’oncia, segnale che gli investitori stanno cercando rifugio in asset considerati più sicuri in un clima di crescente incertezza.
Le preoccupazioni della Bce e della Banca d’Italia
La presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha commentato la decisione di Trump con toni molto critici, definendo la guerra commerciale “un boomerang che finirà per colpire tutti” e sottolineando che i dazi “creano solo perdenti”. Lagarde ha inoltre avvertito che questa nuova fase di tensioni commerciali potrebbe accelerare la tendenza globale verso “un’autarchia economica dannosa” e ha esortato l’Europa a non rimanere spettatrice passiva.
Anche il governatore della Banca d’Italia, Fabio Panetta, ha invitato alla cautela, dichiarando che “la politica monetaria deve essere bilanciata” in un contesto di crescente instabilità internazionale. Panetta ha sottolineato che l’aumento dei dazi, unito ai segnali di rallentamento economico, impone una riflessione approfondita sulle prossime mosse in tema di tassi d’interesse.
Gli effetti sulle prospettive di crescita globale
L’annuncio dei nuovi dazi arriva in un momento in cui le principali economie mondiali mostrano già segnali di rallentamento. Secondo un rapporto diffuso da Goldman Sachs, la decisione statunitense potrebbe costare fino a 0,4 punti percentuali di crescita al PIL globale nel 2025. Per l’Italia, che esporta circa il 10% della propria produzione verso gli Stati Uniti, si stima un impatto negativo diretto di almeno 0,2 punti sul PIL, aggravando una situazione già fragile. Inoltre, l’inasprimento dei rapporti commerciali rischia di frenare gli investimenti e aumentare l’incertezza sui mercati finanziari europei.
Il nuovo scenario geopolitico e le mosse dell’Unione Europea
A Bruxelles è già partita la controffensiva diplomatica. La Commissione Europea sta preparando un pacchetto di contromisure che prevede dazi su alcuni beni simbolo delle esportazioni americane, tra cui prodotti agricoli, motociclette e tecnologia avanzata. La presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “l’Unione Europea difenderà i propri interessi con fermezza, ma senza rinunciare al dialogo”. Tuttavia, cresce il timore che l’inasprirsi della guerra commerciale possa trasformarsi in un conflitto più ampio, con effetti devastanti sugli scambi internazionali e sulle catene di approvvigionamento globali.