Da Clooney malato a Stone aliene, passando per drammi familiari e ferite storiche: la Mostra di Venezia esplode in umanità.
(Foto: da sinistra il Direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, il Ministro della Cultura Alessandro Giuli e il Presidente della Biennale Pietrangelo Buttafuoco sul red carpet per l'apertura della kermesse).
Un festival fatto di inciampi e fascinazioni
Alla 82ª Mostra del Cinema di Venezia, aperta il 27 agosto e in corso fino al 6 settembre 2025, il Lido non è il regno scintillante dei volti impeccabili, bensì un palcoscenico di fragilità umane e narrazioni potenti.
Clooney: colpito alla sinusite, ma non sconfitto
George Clooney ha dovuto saltare la conferenza stampa per una sinusite che l’ha costretto a rinunciare anche alla cena con il cast. Ma la star non è rimasta fuori: si è ripresentata sul red carpet in grande stile, accanto alla moglie Amal, ben ripreso dai flash. Il regista Noah Baumbach ha commentato con ironia: “anche le star si ammalano”.
Il film Jay Kelly racconta di un attore logorato dalla fama (interpretato da Clooney) in crisi profonda, accompagnato da un cast corale – Laura Dern, Adam Sandler, Billy Crudup e Greta Gerwig – in un road-movie emotivo attraverso l’Europa.
Emma Stone tra alieni e satira: Bugonia fa parlare
In concorso con Bugonia, remake inglese del cult coreano del 2003 Save the Green Planet!, Emma Stone è la CEO vittima di due cugini complottisti, convinti che sia un’aliena andromediana. Stone ha definito il film “funny and fucked up”, e ha condiviso riflessioni sulla solitudine cosmica: “pensare di essere soli nell’universo è narcisistico… forse io stessa sono aliena”. Yorgos Lanthimos chiarisce che non si tratta di fantascienza astratta, ma di una satira ancorata alla crisi climatica e sociale contemporanea.
Orphan di Nemes: memoria e lutto a Budapest
Il regista ungherese László Nemes – Palma d’Oro con Il figlio di Saul – torna in gara con Orphan, ambientato nella Budapest del ’57. Racconta di un bambino che affronta l’incontro con un padre finora idealizzato, attraversando il trauma privato e collettivo. Il film, presentato il 28 agosto nella Sala Grande, è in corsa per il Leone d’Oro.
Orizzonti di fragilità: Il rapimento di Arabella
Nella sezione Orizzonti, Il rapimento di Arabella di Carolina Cavalli con Benedetta Porcaroli esplora due fragilità: quella di una ragazza devastata dal lutto, e quella di una bambina trascurata dal padre. Un road-movie che attraversa Veneto ed Emilia, un “viaggio nel tempo” interiore verso l’accettazione e la liberazione dal passato doloroso. L’uscita nelle sale italiane è prevista per il 4 dicembre 2025.
La gioia: un dolore vero trasposto sul grande schermo
Alle Giornate degli Autori, in concorso La gioia di Nicolangelo Gelormini affronta il tragico caso dell’insegnante Gloria Rosboch, uccisa da un suo ex allievo nel 2016. Valeria Golino veste i panni di Gioia, una donna complessa: vittima, forse, ma anche “ragazza interrotta”, spezzata tra desiderio e disperazione.
Festival umano: oltre il glamour, la carne e il vero
Venezia 2025 si mostra in controluce, fatta di fragilità incarnate – l’icona malata, l’attrice che si taglia i capelli, i traumatizzati storici, i cuori spezzati – tutte messe in scena con eleganza squillante.
Dalla crisi d’identità di Jay Kelly a Stone che si sente forse aliena, fino a Nemes che interviene col suo passato personale, Cavalli che parla di lutto e rinascita e Gelormini che reinterpreta un fatto di cronaca doloroso: emergono storie che restano, cocenti e rivelatrici.