Credem al fianco della Fil a sostegno della ricerca scientifica per combattere il linfoma follicolare
- di: Barbara Leone

La Fondazione italiana
linfomi (Fil) sviluppa progetti di ricerca per la cura dei linfomi, patologie oncologiche che ogni anno in Italia
colpiscono circa 15 mila nuovi pazienti. Dal 2020 Credem sostiene un progetto
quinquennale di ricerca scientifica sul linfoma follicolare. Tale tumore rappresenta circa il 20% dei linfomi,
e colpisce prevalentemente la popolazione nella
fascia di età 60-65 anni (circa 4.000 nuovi casi in Italia ogni anno).
Attualmente le terapie utilizzate si
basano su cicli standard di chemio-immunoterapia seguiti da somministrazioni
di anticorpi monoclonali e non sono
modulate sul rischio di recidiva del singolo paziente.
Credem al fianco della Fil a sostegno della ricerca scientifica per combattere il linfoma follicolare
Gli studi effettuati
dalla Fondazione italiana linfomi nell’ambito del progetto di ricerca consentiranno di individuare nuovi marcatori
diagnostici e prognostici per contribuire alla
“medicina di precisione”, permettendo di modulare l’intensità della
terapia con conseguenti benefici sul
paziente e su risorse sanitarie/farmaci utilizzati. Attraverso il Fil Mrd
network, una rete di 4 laboratori italiani ubicati ad Aviano, Pisa, Roma e Torino, la Fondazione si dedica allo studio
della malattia minima residua nel linfoma
follicolare. I campioni biologici (sangue periferico e midollo osseo)
dei pazienti arruolati in
sperimentazioni cliniche vengono centralizzati presso i laboratori del
network, dove vengono effettuate le
analisi.
Il sostegno da parte di Credem
consente di dar corso agli studi di biologia molecolare condotti dal network che saranno fondamentali per: sviluppare
e favorire l’integrazione con studi clinici; condurre controlli di qualità
semestrali che garantiscano la riproducibilità dei risultati tra i laboratori; costruire una Biobanca
nazionale; favorire l’integrazione di elementi biologici e di “precision
Medicine”.
"Gli studi che stiamo conducendo
con il sostegno di Credem - commenta Francesco Merli, membro del Comitato Direttivo della
Fondazione italiana linfomi - ci permetteranno di individuare terapie mirate consentendoci, in
alcuni casi, di ridurre il numero di cicli di chemio immunoterapia ai quali è
esposto il paziente e i conseguenti effetti collaterali”.
“Questo progetto ci
ha convinti perché presenta forti affinità con la nostra cultura aziendale -
commenta Lucio Igino Zanon di Valgiurata, Presidente di Credem -. Si avvale
infatti di giovani ed eccellenti
ricercatori italiani e questo ci riempie di soddisfazione perché consente
di valorizzare merito e competenza che
sono punti fermi anche del nostro Gruppo. Inoltre, ci consente di contribuire allo sviluppo
sostenibile della società per garantire una vita sana e promuovere salute e benessere. Sono stati
fatti grandi progressi per quanto riguarda
l’aumento dell’aspettativa di vita e la riduzione di alcune delle cause
di morte più comuni. Nonostante ciò - aggiunge in conclusione Zanon -, sono
necessari ulteriori sforzi per sradicare completamente un’ampia varietà di malattie e affrontare numerose e diverse
questioni relative alla salute, siano esse recenti o persistenti nel tempo”.
Lo studio è stato
attivato in Italia con l’obiettivo di arruolare 602 pazienti tra circa 70
centri di ematologia. All’obiettivo
principale del progetto, che è quello di ridurre l’esposizione alla chemioterapia nei pazienti con linfoma in
stadio avanzato e/o che rispondono in maniere
precoce e ottimale, si aggiungono numerosi obiettivi secondari, tra i
quali la dimostrazione della sicurezza
del trattamento e l’analisi degli effetti a lungo termine della cura. Nel 2022 i centri attivi nella
sperimentazione sono 22, in 14 dei quali è stata avviata la fase di arruolamento di n. 144 pazienti.