Conte: "Occorre accelerare la verifica di maggioranza"

- di: Daniele Minuti
 
Giuseppe Conte ha tenuto la conferenza stampa di fine anno ora e durante questo evento, aperto con un simbolico minuto di silenzio rivolgendo un pensiero alle vittime del Covid-19 di questo 2020, il Presidente del Consiglio ha toccato diversi argomenti a partire dal confronto fra le forze di Governo, reso necessario dalle ultime tensioni interne.

"Penso che occorra accelerare la cosiddetta verifica di maggioranza" - ha spiegato il premier - "magari anche nei primi giorni di gennaio, perché è urgente fare una sintesi politica dato che non possiamo permetterci di galleggiare. Se viene a mancare la coesione delle forze di maggioranza, si può vivacchiare. Come diceva Aldo Moro, gli ultimatum non sono ammissibili in politica perché fanno precipitare le cose e non portano a soluzioni. Io sono per il dialogo".

Inevitabile il tema del Recovery Plan: "Dopo la verifica si potrà affrontare il Recovery Plan, che andrà consegnato alle forze sociali e al Parlamento in modo da arrivare alla definizione definitiva a febbraio. Per questo serve una prospettiva di legislatura data l'occasione storica del fondo da 209 miliardi di euro. Stiamo lavorando al futuro dell'Italia, al Recovery Plan, abbiamo compiuto una misura espansiva di 40 miliardi, pensiamo al Bilancio e quindi non posso distogliere l'attenzione da questo con una campagna elettorale: se la fiducia verrà meno, andrò in Parlamento".

Conte ha parlato anche dello stato della pandemia, partendo dai vaccini: "Io lo farei subito ma vanno rispettate le priorità approvate dalle Camere. Escludo però l'obbligatorietà per il momento, chiedo a tutti di fare uno sforzo mettendo da parte ideologie e reazioni emotive facendo un atto di solidarietà verso l'Italia. Entro gennaio avremo 2.350.000 vaccini, visto che anche quello di Moderna dovrebbe essere approvato a breve: in primavera avremo 10-15 milioni di vaccinati, lì vedremo i primi risultati. Lo stato d'emergenza? Sarà prorogato fino a quando ci sarà bisogno di mantenere i presidi di protezione civile e quelli che consentono la gestione dell'emergenza dando i poteri ai soggetti attuatori".

Chiusura anche sul tema scuole: "Spero che il 7 gennaio le scuole secondarie di secondo grado ripartano con didattica integrata mista, almeno il 50% in presenza ma senza mettere a rischio le comunità. Mi dicono che i tavoli delle prefetture hanno lavorato in modo efficace, se è così potremo ripartire".
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