Il settore della grande distribuzione lancia un nuovo allarme sulla stagnazione dei consumi alimentari in Italia, evidenziando un trend che ormai da anni segna una preoccupante battuta d’arresto. A confermarlo è Carlo Alberto Buttarelli, presidente di Federdistribuzione, intervenuto oggi a Milano durante un evento organizzato dal Consorzio del prosciutto San Daniele.
Consumi alimentari fermi, Buttarelli (Federdistribuzione) lancia l'allarme
“L’indicatore che segnala il mancato incremento dei consumi, persino di quelli basilari come gli alimentari, è un segnale preoccupante”, ha dichiarato Buttarelli. “Da un lato, è vero che le abitudini di consumo stanno cambiando, ma dall’altro c’è un tema più profondo legato alla disponibilità economica delle famiglie e, soprattutto, alla mancanza di fiducia nel futuro. Se le persone non vedono prospettive rassicuranti, tendono a limitare la spesa anche sui beni di prima necessità. Per questo motivo, è essenziale lavorare per ridare sicurezza ai cittadini, perché i consumi rappresentano il vero motore dell’economia del nostro Paese”.
Una stagnazione che frena la crescita economica
Il quadro delineato dal presidente di Federdistribuzione riflette un problema strutturale che colpisce diversi comparti del commercio e della distribuzione organizzata. Nonostante la graduale riduzione dell’inflazione e un lieve recupero del potere d’acquisto registrato negli ultimi mesi, le famiglie continuano a contenere le spese, privilegiando acquisti essenziali e rinunciando sempre più spesso ai prodotti considerati superflui.
Un fenomeno che trova conferma nei dati delle associazioni di settore, secondo cui l’aumento dei prezzi avvenuto nel biennio 2022-2023 ha spinto molti consumatori a modificare radicalmente le proprie abitudini di acquisto, orientandosi verso prodotti a marchio del distributore o riducendo la quantità di beni acquistati. Il risultato è un mercato che, pur mantenendosi stabile in termini di valore complessivo, non registra una crescita reale in volume.
“In un contesto simile, è fondamentale che il governo prenda atto della situazione e intervenga con misure capaci di incentivare la spesa e favorire una ripresa equilibrata”, ha aggiunto Buttarelli. “L’auspicio è che l’esecutivo dimostri sensibilità nei confronti di un problema che riguarda milioni di famiglie italiane e che rischia di compromettere la ripresa economica nel medio periodo”.
Le iniziative della distribuzione per il sociale
Oltre a sollecitare un intervento delle istituzioni, Federdistribuzione e le principali catene della grande distribuzione continuano a investire in iniziative di solidarietà per supportare le fasce più fragili della popolazione. Tra le misure messe in campo, Buttarelli ha ricordato il rinnovo della carta Dedicata a te, un’iniziativa promossa dal governo per aiutare le persone in difficoltà economica nell’acquisto di beni alimentari di prima necessità.
“Anche quest’anno aderiremo con convinzione a questo progetto, così come abbiamo fatto nelle precedenti edizioni, investendo risorse significative”, ha spiegato. “Lo riteniamo un dovere sociale, perché il nostro ruolo non è solo economico, ma anche sociale. La distribuzione moderna ha una responsabilità verso la comunità e siamo pronti a fare la nostra parte per garantire un accesso più equo ai beni alimentari”.
Negli anni scorsi, la carta Dedicata a te ha permesso a migliaia di famiglie di affrontare con maggiore serenità le difficoltà economiche, dimostrando come il supporto del settore privato possa giocare un ruolo strategico nel contrasto alla povertà alimentare. Tuttavia, secondo Buttarelli, serve un impegno più strutturale e di lungo periodo per invertire il trend negativo dei consumi.
“La ripresa non può basarsi esclusivamente su misure assistenziali”, ha precisato. “È necessario lavorare su politiche di sostegno ai redditi, sulla riduzione della pressione fiscale e su incentivi mirati per il rilancio della domanda interna. Solo così si potrà restituire ai cittadini quella fiducia necessaria per rimettere in moto l’economia”.
Un segnale per il futuro
L’andamento dei consumi rappresenta da sempre un indicatore chiave della salute economica di un Paese. Se le famiglie smettono di spendere, il rischio è una frenata generalizzata che si ripercuote su tutta la filiera produttiva, con conseguenze negative per imprese e lavoratori.
Per questo motivo, la grande distribuzione chiede alle istituzioni un confronto costruttivo per individuare soluzioni efficaci e sostenibili. “Abbiamo il dovere di agire in modo responsabile, sia come aziende che come istituzioni”, ha concluso Buttarelli. “Solo con un’azione coordinata e lungimirante sarà possibile riportare fiducia nel sistema e garantire un futuro più solido per l’economia italiana”.
Nel frattempo, il settore della distribuzione continuerà a fare la sua parte, sostenendo iniziative di solidarietà e promuovendo politiche di prezzo più accessibili per aiutare i consumatori a fronteggiare le difficoltà del momento. Resta da vedere se il governo accoglierà l’appello e metterà in campo misure concrete per sostenere la ripresa dei consumi nei prossimi mesi.