Allarme di Confida: "Crollo della distribuzione automatica per via dello smart working"

- di: Daniele Minuti
 
I danni collaterali della pandemia da Covid-19 si estendono ben oltre la sfera sanitaria, con tantissimi settori messi in ginocchio dall'aumento dei contagi e dalle relative misure per cercare di contenerli. Ultimo grido d'allarme è quello di Confida, l'Associazione Italiana Distribuzione Automatica che aderisce a Confcommercio.

Allarme di Confida: "Crollo della distribuzione automatica per via dello smart working"

Il presidente di Confida, Massimo Trapletti, ha infatti dipinto un quadro drammatico dovuto alla ripresa massiccia dello smart working dopo il boom di casi dovuti alla variante Omicron, con conseguente svuotamento di uffici e aziende: "A gennaio gli operatori hanno registrato perdite del 31,55%. Le nostre aziende sono in grave difficoltà e difficilmente potranno resistere fino al 31 marzo, ossia alla fine dello stato d’emergenza".

Trapletti ha poi concluso parlando degli aiuti ricevuti nel suo settore da parte dello Stato e alla possibilità che lo smart working venga presto riabbandonato: "Gli aiuti del Decreto Sostegni ter? I paletti troppo restrittivi del decreto che limita i ristori alle aziende sotto i 2 milioni di euro di fatturato taglia fuori la maggioranza degli operatori del settore. Nell’ottica dell’allentamento delle misure anti Covid chiediamo di revocare la circolare del 5 gennaio promuovendo il rientro dei lavoratori in presenza sia nel settore pubblico sia in quello. Occorre inoltre modificare il Dl Sostegni ter alzando la soglia del fatturato almeno a 10 milioni e le perdite minime al 20% in modo da far accedere agli aiuti tutte le aziende che in questo momento sono in difficoltà".
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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