Confcommercio: "Situazione critica per il lavoro autonomo"

- di: Daniele Minuti
 
I dati pubblicati da Istat sul mercato del lavoro per luglio mostrano un andamento tendenzialmente normale accompagnato da un aumento del livello di occupazione di 1,4 punti percentuali. Ma come spiegato dall'Istituto, rispetto ai dati dell'ultimo mese pre-pandemia, mancano all'appello 260.000 posti di lavoro.

Luglio ha infatti registrato un calo di occupati e disoccupati con una crescita degli inattivi: l'occupazione scende dello 0,1% (-23.000 unità) riguarda praticamente solo gli autonomi e le classi di età superiori ai 35 anni. Il tasso di occupazione è stabile al 58,4% mentre la diminuzione di chi cerca lavoro, calcolabile in 1,2 punti percentuali, è concentrata fra uomini e giovani tra 15 e 24 anni.

Scende di 0,1 punti percentuali il tasso di disoccupazione, cioè al 9,3%, mentre il numero di inattivi fra i 15 e i 64 anni cresce tra giugno e luglio di 0,2 punti percentuali, con un aumento che coinvolge uomini e tutte le classi di età esclusa quella che va dai 25 ai 34 anni.

Il commento di Confcommercio: "I primi risultati della rilevazione sulle forze di lavoro nel mese di luglio segnalano, dopo quasi un anno, il primo stop alla ripresa dei livelli occupazionali (-23mila occupati su giugno)". Così l’Ufficio Studi di Confcommercio commenta i dati sugli occupati e i disoccupati a luglio diffusi dall’Istat. È però necessario sottolineare una sostanziale revisione al rialzo dei dati sugli occupati nel secondo trimestre. Rispetto ai dati diffusi in precedenza che indicavano uno scarto tra giugno 2021 e giugno 2019 di 765mila unità, oggi la differenza è di “sole” 532mila e lo stesso ragionamento va fatto per gli autonomi. A fine luglio il confronto tra giugno 2021 e giugno 2019 segnalava una riduzione di 442mila unità dato sceso, oggi, a 307mila unità. Pure considerando queste importanti revisioni – prosegue Confcommercio - si osserva che rispetto ai livelli pre-pandemia (febbraio 2020) mancano ancora 265mila occupati e rispetto a luglio 2019 la perdita è di oltre 480mila unità. Resta piuttosto critica la condizione del lavoro autonomo e non costituisce un segnale incoraggiante la perdurante propensione di parte della popolazione a restare nell’area dell’inattività".

"La riduzione di 47mila unità tra gli indipendenti, registrata a luglio su giugno, non è un dato episodico" - conclude la nota di Confcommercio - "Rispetto a febbraio 2020 il numero di occupati in questa posizione è inferiore di ben 295mila unità, a testimonianza di come sia proprio la mancata ripresa di questa parte del mercato del lavoro a limitare le possibilità di recupero della base occupazionale complessiva. Possibilità di ripresa che continuano ad essere limitate da livelli di attività contenuti per molte delle piccole e medie imprese, soprattutto nel settore dei servizi. Basti pensare che, nonostante il recupero, nel secondo trimestre per le attività dei servizi di alloggio e ristorazione il fatturato, al netto dei fattori stagionali, è ancora inferiore di oltre il 46% rispetto allo stesso periodo del 2019".

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