Congiuntura Confcommercio: "Frena l'economia a causa di pandemia e inflazione"

- di: Daniele Minuti
 
È stata pubblicata la Congiuntura Confcommercio di gennaio 2022, contenente dei dati che hanno purtroppo confermato la flessione dell'economia italiana rilevata in quella dell'ultimo mese dell'anno precedente. I motivi? La grande incertezza legata all'evoluzione della pandemia e l'aumento dell'inflazione, che hanno causato la diminuzione del potere d'acquisto delle famiglie.

Pubblicati i dati della Congiuntura Confcommercio di gennaio 2022

Mariano Bella, direttore dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ha commentato: "Seppure meno stringenti rispetto alle fasi precedenti della pandemia, i più recenti vincoli alla mobilità e alla socialità sono destinati, comunque, a produrre un ridimensionamento nelle prospettive di crescita, anche per l’impatto negativo in termini di aspettative degli operatori".

Questa situazione sembra destinata a durare ancora per qualche mese, andando così a porre un deciso freno alla tanto auspicata ripresa, in particolare per servizi e settori che hanno subito in maniera più pesante l'impatto della pandemia negli ultimi due anni.

La nota di Confcommercio spiega: "A dicembre 2021 l’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) segnala un incremento, su base annua, del 9,1%, in rallentamento rispetto a novembre. Anche il dato di dicembre risente del confronto con un mese in cui molte attività non erano in condizioni di operare. Elemento che ha influito essenzialmente sulla domanda relativa ai servizi che sconta, rispetto a dicembre del 2020, una variazione del 47,6%. Decisamente più contenuto risulta l’incremento relativo alla domanda per i beni nel loro complesso (+1,3%). Nella media del 2021, nonostante il deciso recupero della domanda messo in atto dalle famiglie a partire dalla primavera, i consumi, nella metrica dell’ICC, sono ancora sotto del 7,7% rispetto al 2019, sintesi di un divario dell’1,3% per i beni e del 22,4% per i servizi. Anche a dicembre il recupero della domanda si è concentrato prevalentemente tra i servizi. In considerazione del confronto con un mese in cui lo scorso anno il Paese era in gran parte chiuso, i tassi di variazione hanno assunto per alcuni segmenti (quali i servizi ricreativi) dimensioni tali da rendere il dato puntuale non particolarmente significativo. Come già rilevato nei mesi precedenti le variazioni più ampie continuano a registrarsi per la domanda legata al turismo e alla fruizione del tempo libero".

Il dato dell'inflazione pesa sul potere di acquisto degli italiani e se già a dicembre i numeri preoccupavano, il +1,5% di gennaio su base mensile e +4,7% è una mazzata per i consumi e per la ripresa economica. E seppur l'aumento è guidato dagli incrementi relativi all'energia, cominciano a manifestarsi segnali di crescita anche per altri settori. Tutti elementi che consolidano le preoccupazioni degli italiani in vista del 2022.

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