Giansanti (Confagricoltura): "L'Europa faccia della propria sostenibilità un vantaggio competitivo"

Giansanti (Confagricoltura): "L'Europa faccia della propria sostenibilità un vantaggio competitivo"

“Il panorama internazionale è cambiato molto rispetto a pochi anni fa. I Paesi del Mercosur, con cui stiamo negoziando un accordo importante, e i Brics rappresentano ormai una vera potenza economica. Basti pensare al Brasile, primo produttore di proteine, alla Russia prima esportatrice di frumento, e alla Cina con i principali titoli di commodity”, ha esordito Giansanti, evidenziando che questa trasformazione richiede all’Europa di sfruttare la propria sostenibilità come leva competitiva, considerato che gli standard produttivi dell’Unione Europea superano di gran lunga la media globale: “In Paesi come gli Usa, la transizione ambientale è un tema che non ha attecchito per niente”, ha sottolineato per poi affrontare il tema della recente vittoria repubblicana negli Stati Uniti, analizzando le possibili ripercussioni per il settore agricolo: “Capiremo a breve, dopo l'insediamento del nuovo presidente, come cambierà la politica agricola di Washington. Ma Donald Trump ha già dichiarato che sarà il presidente dei farmers statunitensi. L’Ue deve farsi trovare pronta anche facendo valere il principio di reciprocità per garantire una concorrenza leale”, ha detto.

Un punto centrale dell’intervento è stato il Regolamento UE sul Ripristino della Natura, che richiede ai Paesi membri di adottare piani attuativi concreti. Tuttavia, Giansanti ha evidenziato la mancanza di dialogo tra istituzioni e settore agricolo durante la fase di elaborazione: “Le imprese agricole sono molto critiche, soprattutto perché in fase di redazione non c’è stato un serio dialogo con il settore”. L’approvazione del Piano di Rinaturazione del Po è stata citata come esempio emblematico di una mancata collaborazione: “La complicata approvazione del Piano di Rinaturazione del Po è un esempio di mancata partecipazione degli agricoltori al tavolo. Penso invece che il Regolamento sia una grande opportunità. Dobbiamo guardare a modelli come l’Australia, con un piano che tiene insieme tutela delle risorse naturali e produttività”. Infine, Giansanti ha espresso un commento critico sulla bozza di Legge di Bilancio, evidenziando la necessità di maggiori risorse per l’agricoltura: “Al netto delle poche risorse a disposizione, vista la fase cruciale che sta vivendo la filiera agroindustriale, maggiori risorse per il settore primario sarebbero state necessarie”. Un intervento, quello di Giansanti, che dipinge un settore agricolo italiano ed europeo che, pur essendo sotto pressione, ha grandi opportunità di crescita se saprà affrontare le sfide globali con coesione, innovazione e visione strategica.