Comau volta pagina: l’automazione italiana scommette sul futuro globale

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 

Con il passaggio di Comau sotto il controllo del fondo americano One Equity Partners, si apre un nuovo capitolo per l’azienda torinese, leader nell’automazione industriale e nella robotica avanzata. Stellantis, che ha ceduto la quota di maggioranza, manterrà un ruolo attivo come azionista di minoranza con il 49,9%, concentrandosi sul proprio core business europeo. “Questa operazione è una mossa significativa per rafforzare il nostro impegno strategico”, ha dichiarato il gruppo.

Nuovi orizzonti per Comau
Per John Elkann, presidente di Stellantis, questa transizione rappresenta “un’opportunità unica per Comau di rafforzare la sua leadership tecnologica, garantendo valore a lungo termine per tutti gli stakeholder”. Anche Pietro Gorlier (nella foto) Ceo 
di Comau, definisce il passaggio “un passo fondamentale nel percorso di crescita dell’azienda”, facilitato dal supporto del nuovo partner americano.
 
One Equity Partners vede in Comau una solida piattaforma per rispondere alla crescente domanda globale di automazione. “Con la sua rete globale, tecnologie all’avanguardia e know-how consolidato, Comau è perfettamente posizionata per cogliere le nuove opportunità di mercato”, ha affermato Ante Kusurin, partner del fondo.

Stellantis e l’impatto sull’Italia
La cessione di Comau si inserisce nella strategia di Stellantis di rafforzare la propria posizione nel settore automotive, con investimenti rilevanti in Italia. Tra i piani annunciati, due miliardi di euro nel 2025 per potenziare il polo di Mirafiori, destinato a diventare il cuore europeo del gruppo e la base per la nuova 500 elettrica.
Questo passaggio, pur accogliendo fiducia per il futuro di Comau, solleva interrogativi sull’impatto a lungo termine per l’industria italiana. Tuttavia, il mantenimento di Stellantis come azionista di minoranza offre una garanzia di continuità e legame con il territorio.

Comau tra radici italiane e ambizioni globali
Con sede a Torino, Comau continuerà a operare attraverso una rete globale che include 7 centri di innovazione e 12 stabilimenti in 12 paesi, impiegando oltre 3.700 persone. La sfida sarà mantenere il na italiano, bilanciando le nuove strategie dettate dal controllo americano.
Questa transazione segna un momento cruciale per una delle eccellenze tecnologiche italiane, chiamata ora a dimostrare di poter innovare e crescere nel competitivo panorama internazionale dell’automazione.


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