Roberto Cingolani (Leonardo) ai giovani: "Il futuro è negli studi tecnico-scientifici"

- di: Redazione
 
Il mondo si confronta, quotidianamente, con le sfide della tecnologia, per le quali bisogna che la nostra società si doti di classe di giovani formati nelle materie Stem (science, technology, engineering and mathematics), che, come ha detto Roberto Cingolani, Amministratore delegato e Direttore generale di Leonardo, sono per natura più flessibili a cogliere le trasformazioni in atto e possono, insieme a un approccio trasversale e multidisciplinare da apprendere sul campo, fornire la base della cultura dei giovani del futuro.

Roberto Cingolani (Leonardo) ai giovani: "Il futuro è negli studi tecnico-scientifici"

Cingolani, con un video-messaggio in occasione della sessione conclusiva del premio ''Primo round, the best Italian start up'', ha disegnato lo scenario in cui si muovono le imprese hi-tech, come appunto Leonardo, che da tempo è impegnata, ricordando come, già dal 2020, essa ha ''ha iniziato una massiccia procedura di digitalizzazione dei suoi processi e dei suoi prodotti'', grazie alla ''installazione di una delle più potenti macchine di supercalcolo del pianeta che è equipaggiata con una interfaccia cloud estremamente veloce in modo tale che il nostro clouding computing sia particolarmente efficiente e rapido''.

''Abbiamo cominciato
- ha proseguito Cingolani - a fare digital twing di tutti i nostri prodotti, a partire dagli elicotteri, un crescente incremento di metodi e modelli di intelligenza artificiale applicati non solo ai prodotti tecnologici, ma addirittura alla gestione dell'amministrazione. E infine oggi c'è un forte investimento nella direzione dei brain, dei cervelli perché sta crescendo il nostro Leonardo Lab sull'intelligenza artificiale che diverrà sostanzialmente una piattaforma trasversale a tutti i prodotti, a tutti i servizi, unitamente all'investimento che siamo facendo sulla cybersecurity''.

Guardando alle tappe che il processo ormai brucia in tempi strettissimi, Roberto Cingolani ha detto che ''siamo perfettamente cosci che gli ultimi anni sono stati particolarmente veloci nella loro evoluzione. Le tecnologie digitali ci hanno messo dieci anni a diventare pervasive'', ricordando in proposito che ''non più di un secolo fa, la radio e la televisione ci hanno messo quaranta-cinquant'anni a diventare pervasive. quindi si tratta di trasformazioni tecnologiche intra-generazione, un lavoratore nel suo percorso di vita professionale deve cambiare tre-quattro piattaforme di tecnologia e si deve aggiornare costantemente. Non era così sino a poche decadi fa, in cui ci si nasceva e di solito ci si andava in pensione. questo richiede soprattutto alle grandi aziende tecnologiche una rapidità di esecuzione di azione di cambiamento e di aggiornamento che non ha precedenti''.

Parlando di Leonardo, Cingolani ha detto: ''Noi stiamo facendo la nostra parte e questo è importante soprattutto per la supply chain che ci segue, perché si deve adeguare ai tempi e agli scopi della grande azienda che guida la tecnologia. I lavori dei prossimi dieci-quindici anni ancora non sono ancora noti. C'è un evoluzione talmente rapida delle tecnologie che i profili culturali dei giovani sono al momento probabilmente insufficienti a soddisfare la futura richiesta. Pensate a quello che succederà agli infermieri e ai medici che dovranno operare da remoto con sistemi completamente digitali; pensate agli avvocati che avranno a che fare con sistemi di riconoscimento naturale del linguaggio tipo Chatgtp per scrivere relazioni, rapporti. Pensate alla comunicazione della Pubblica amministrazione, al settore hi-tech, come Leonardo, dove la progettazione ormai viene fatta tutta per via digitale e bisogna costruire digitalmente i prodotti prima ancora che andare in manifattura''.

Guardando quindi al fabbisogno futuro del mercato del lavoro, l'amministratore delegato di Leonardo ha ammesso che non c'è ancora ''una formazione adeguata'', suggerendo quindi ai giovani di ''rivolgersi certamente a materie Stem. L'ingegneria è certamente per natura la più flessibile a cogliere il cambiamento. La fisica è una materia fondamentale perché spiega un po' tutto, quindi alla fine serve come base per quasi tutti gli approcci. La chimica sarà molto probabilmente la materia del secolo, soprattutto per via delle richieste di sostenibilità. La matematica, la logica e altre saranno alla base degli algoritmi''.

''Credo - ha detto ancora -. che queste saranno basi culturali fondamentali. Non sufficienti perché la trasversalità, l'interdisciplinarietà purtroppo non si insegna a scuola, all'università, ma si impara. Sono i mattoncini di base per la cultura dei giovani del futuro. Anche le discipline umanistiche verranno toccate dalla digitalizzazione, c'è tutto il processo di digital humanities che sta crescendo. Penso però che la richiesta di giovani nel settore umanistico tenderà a diminuire rispetto a quelli nel settore Stem. Quindi l'invito ai giovani è questo: noi grandi aziende stiamo perseguendo un processo di valorizzazione degli studi Stem e cerchiamo di favorire l'ingresso dei giovani in queste aree proprio perché il capitale umano del futuro dovrà avere basi assolutamente di natura tecnico-matematico-fisico-chimico, che sono indispensabili''.
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Italia Informa n° 2 - Marzo/Aprile 2024
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