La crisi dei chip condiziona il futuro immediato di Apple e Tesla

- di: Brian Green
 
Nemmeno le aziende più forti economicamente e meglio strutturate, dal punto di vista dell'organizzazione, sembrano al riparo dalla crisi globale provocata dalla penuria di microprocessori che, dicono oggi alcuni media economici americani, starebbe per colpire l'Apple e, quindi, la produzione del suo prodotto-guida, l'iPhone. Apple e Tesla, secondo alcuni analisti, inizieranno nel medio periodo a sentire l'impatto di una significativa interruzione della fornitura globale di microprocessori, segno che anche alcune delle aziende più grandi e meglio fornite non possono più evitare la crisi derivata dalla carenza di semiconduttori.

Il produttore di iPhone ha annunciato che i vincoli di fornitura si estenderanno ai suoi smartphone per un periodo di tre mesi (che si concluderà a settembre), determinando quindi un rallentamento della crescita dell'azienda rispetto all'aumento delle entrate del 36% nel trimestre più recente. Una situazione delicata che arriva mentre Apple si prepara a lanciare il suo ultimo iPhone questo autunno. "Ci occuperemo di un trimestre alla volta e faremo tutto il possibile per mitigare (gli effetti, ndr) di qualsiasi serie di circostanze in cui ci troviamo", ha detto agli analisti l'amministratore delegato Tim Cook, nel corso di una videoconferenza stampa.

Le entrate di iPhone sono aumentate del 50 per cento nell'ultimo trimestre, mentre la maggior parte dei concorrenti di smartphone ha dovuto affrontare non poche difficoltà per confermare le rispettive quote di mercato per effetto della crisi dei microprocessori. Allo stesso modo, Tesla ha registrato un profitto record per il trimestre più recente in cui ha visto le consegne di auto più che raddoppiate rispetto all'anno precedente, poiché altre case automobilistiche hanno lottato con la produzione. Ma ora la crisi dei chip - e quindi di approvvigionamento dei microprocessori - potrebbe mutare questo scenario, rendendolo problematico.
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