Un viaggio nell’evoluzione di Casta Diva Group, multinazionale della creatività fondata a Milano e oggi attiva su quattro continenti, che ha trasformato contenuti, eventi e branded entertainment in un modello scalabile e redditizio. Andrea De Micheli, Presidente e Amministratore Delegato, racconta come l’intuizione si è unita alla pianificazione, con acquisizioni strategiche nei settori chiave (video AI, eventi di lusso, congressi medico-scientifici). Spiega come l’ascolto della GenZ stia già generando valore concreto, a partire da nuove agenzie e format. Parla della performance in Borsa, della spinta sugli asset immateriali, dei successi del Blue Note Milano e delle prospettive di ulteriore espansione. E rivendica una visione in cui esperienza e innovazione convivono in armonia.
Casta Diva Group, De Micheli: “Così abbiamo trasformato la creatività in un asset globale”
Dottor De Micheli, Casta Diva è una multinazionale che produce contenuti per grandi brand, eventi, video virali, branded entertainment e live show in quattro continenti. Se dovesse spiegarlo in una frase a un ventenne, cosa direbbe che fa davvero il suo gruppo?
Ci divertiamo e diamo un senso al nostro lavoro, facendo gli interessi dei nostri clienti.
Negli ultimi anni vi siete rafforzati con acquisizioni in tre realtà strategiche: video AI, eventi di lusso, congressi medico-scientifici. Che ruolo ha avuto il “fiuto” in queste scelte e quanto, invece, è stato il frutto di una pianificazione rigorosa?
Il fiuto ha definito gli ambiti in cui cercare occasioni, la pianificazione ci ha permesso di scegliere oculatamente quelle in target da acquisire. Durante questo percorso abbiamo esaminato più di novanta candidature spontanee e ne abbiamo acquisite meno di dieci.
Il GenZ Pact ha portato i ragazzi direttamente nel gruppo che decide la strategia del Gruppo, accanto ai capi funzione e ai membri del CdA. Ma cosa insegna davvero a un CEO il confronto con chi è nato dopo il 2000? E come si trasforma quell’ascolto in valore, nei progetti e nel clima aziendale?
Per essere molto concreto: in soli sei mesi ho imparato ad aprire un canale TikTok, che non avevamo, con i ragazzi di Certo!, ho conosciuto l’agenzia Zelo, che fa ricerche interessantissime sui valori e i comportamenti della GenZ, e con cui stiamo creando uno spettacolo teatrale, sono entrato in contatto con eGroup, una società editoriale e di comunicazione con quattro milioni di iscritti tra i 18 e i 35 anni, con cui abbiamo appena fondato agenZy, la nuova agenzia di comunicazione fatta da GenZ per i GenZ… può bastare? Questo ascolto, in altre parole, è già diventato business, ma anche freschezza e divertimento, novità e idee per il futuro. Il tutto grazie anche ai Millennials e ai GenX che hanno creato Casta Diva e che la riempiono di esperienza, di energia, di progetti e di clienti soddisfatti. Stiamo cercando di creare uno scambio di esperienze tra generazioni che può arricchire e fecondare ogni età.
I ricavi 2024 sono saliti a 121,9 milioni, +10% sull’anno precedente. Il piano era ambizioso, ma lo avete superato. Dove avete fatto meglio del previsto?
Un po’ meglio con alcune aziende, un po’ peggio con altre, ma ciò è normale. Cito solo il fatto che il nostro Blue Note, un jazz club di Milano, ha avuto il suo miglior anno di sempre.
C’è un dettaglio che incuriosisce: il titolo è cresciuto in Borsa del 20% in tre mesi, ma resta molto sottovalutato rispetto alle stime degli analisti. Ci può spiegare il perché?
Il nostro mercato ha qualche difetto strutturale a cui il legislatore e le autorità finanziarie stanno ponendo rimedio (vedi Fondo dei Fondi di CDP, ecc.). Va detto che durante il Covid, quando il nostro lavoro era diventato illegale, il titolo era sceso a € 0,30, e nei due anni successivi lo abbiamo alzato del quadruplo. Contiamo di raddoppiare ancora una volta nei prossimi 12 mesi.
Avete investito oltre 5 milioni in immobilizzazioni immateriali. In un gruppo che vive di creatività e contenuto, qual è oggi il confine tra idea, prodotto e asset?
Abbiamo investito per acquisire non solo aziende ma soprattutto expertise, persone, contatti, clienti. Siamo entrati nel mondo dei grandi eventi celebrativi (e abbiamo vinto la cerimonia di chiusura delle Paralimpiadi di Milano Cortina 2026), siamo entrati negli eventi medico-scientifici e quest’anno porteremo la neo acquisita First Class da 7 a 10 milioni di fatturato, siamo entrati nelle produzioni televisive e ci stiamo affermando come la più dinamica delle new entries (giriamo in ottobre il biopic su Franco Battiato, per RAI), entreremo presto nel mondo delle activation, delle sfilate di moda… e poi chissà…
Nel bilancio 2024 l’EBIT è leggermente in calo, ma per un motivo chiaro: gli ammortamenti legati alle nuove acquisizioni. È una fisiologia della crescita o c’è qualcosa che non ha ancora performato come atteso?
È un portato dei criteri di classificazione bilancistici OIC, se usassimo gli IAS avremmo un utile pari a cinque volte tanto. Stiamo pensando di adottarli…
Blue Note Milano, più di 300 concerti l’anno, 26% degli incassi jazz in Italia. Cosa rappresenta per lei questo palco, oggi: è ancora un’avventura personale o è parte integrante del brand Casta Diva?
Non è mai stato un capriccio personale: fu acquisito per andare in Borsa attraverso un reverse take over. Subito dopo pensammo di venderlo, ma poi ci accorgemmo che era funzionale alle nostre attività e pubbliche relazioni, e inoltre era invendibile, all’epoca, perché perdeva a bocca di barile. Oggi produce quasi un milione di ebitda e continua a darci prestigio. Il 20 agosto faremo un concerto del nostro brand Blue Note Off a Villa D’Este con il Maestro Andrea Bocelli.