Borse: mercati asiatici contrastati, dopo le incertezze di Wall Street

- di: Redazione
 
Una ennesima giornata contrastata di Wall Street ha aumentato le incertezze sui mercati asiatici, nell'attesa che, dagli Sati Uniti, giungano gli attesi aggiornamenti sull'inflazione e sugli utili aziendali.
I benchmark sono scesi a Tokyo, Hong Kong e Taiwan, ma sono aumentati a Shanghai e Sydney. L'indice Kospi della Corea del Sud ha guadagnato lo 0,5% a 2.203,47 dopo che la banca centrale di Seul ha alzato il suo tasso chiave di 0,5 punti percentuali, sullo sfondo degli aumenti dei tassi della Fed statunitense e dei crescenti rischi di inflazione.

Borse asiatiche contrastate, dopo le incertezze di Wall Street

Il benchmark giapponese Nikkei 225 è rimasto praticamente invariato, perdendo 4 punti a 26.396,83. L'S &P/ASX 200 australiano è salito di 2,5 punti a 6.647,50. L'Hang Seng di Hong Kong è scivolato dello 0,8% a 16.693,18, mentre lo Shanghai Composite è salito dello 0,7% a 3.001,83.
A Wall Street, l'S &P 500 è sceso ieri dello 0,7%, segnando la sua quinta perdita consecutiva, chiudendo a 3.588,84. Il Nasdaq è sceso dell'1,1% a 10.426,19. Il Dow Jones Industrial Average ha aggiunto lo 0,1% a 29.239,19, mentre l'indice Russell 2000 è salito di 1 punto, o circa lo 0,1%, a 1.692,92.

I timori di recessione stanno pesando sui mercati poiché l'inflazione ancora alta porta i consumatori a moderare la spesa e la Federal Reserve e altre banche centrali ad aumentare i tassi di interesse, rallentando l'attività economica.
Ieri il Fondo monetario internazionale ha ridotto le sue previsioni di crescita economica globale nel 2023 al 2,7%, in calo rispetto alla stima di luglio del 2,9%.
A Wall Street la possibilità che il governo americano possa decidere di dare ai lavoratori a contratto delle società di trasporto di passeggeri e della gig economy lo status di dipendenti ha causato forti perdite per Uber (- 10,4%) e Lyft (-12%).

Gli investitori ora guardano alle prossime mosse della Fed che, secondo le previsioni, potrebbe aumentare il suo tasso overnight di tre quarti di punto percentuale il prossimo mese, e sarebbe il quarto aumento di questo tipo. È il triplo del solito importo e porterebbe il tasso a un intervallo compreso tra il 3,75% e il 4%, quando, all'inizio dell'anno, era praticamente a zero. Per oggi è prevista la pubblicazione, da parte del governo americano, del rapporto sui prezzi all'ingrosso, fornendo un aggiornamento su come l'inflazione sta colpendo le imprese. Per domani è previsto quello sui prezzi al consumo e per venerdì quello relativo alle vendite al dettaglio. Attesa anche per i risultati trimestrali che saranno resi noti nei prossimi giorni. Tra essi quelli di PepsiCo e Delta Air Lines e, tra le banche, di Citigroup e JPMorgan Chase.
Il greggio statunitense di riferimento ha perso 51 centesimi a 88,84 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange, mentre il Brentè sceso di 39 cent a 93,93 dollari al barile.
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