Borse: i mercati asiatici incerti, con Tokyo in affanno sulla scia di Wall Street

- di: Redazione
 
Le borse asiatiche hanno avuto nelle contrattazioni odierne un andamento incerto, dopo la giornata negativa di ieri per il mercato americano. Il benchmark giapponese Nikkei 225 è sceso dell'1,4% a 26.405,23. Lo S &P/ASX 200 australiano ha invece guadagnato lo 0,6% a 7.435,30. Il Kospi della Corea del Sud ha messo a segno un +0,5% a 2.380,34. L'Hang Seng di Hong Kong ha perso quasi lo 0,2% a 21.642,46, mentre lo Shanghai Composite è salito dello 0,5% a 3.240,28. In calo anche l'indiano Sensex, che è sceso dello 0,3%. Ieri, in chiusura di giornata a Wall Street, l'S &P 500 è sceso dell'1,6% a 3.928,86 dopo essere salito fino allo 0,6% all'inizio. Il Dow Jones Industrial Average ha perso l'1,8% a 33.296,96 e il Nasdaq Composite è scivolato dell'1,2%, ponendo fine a una serie di vittorie consecutive di sette giorni, a 10.957,86. L'indice Russell 2000 è sceso dell'1,6% a 1.854,36.

Borse: i mercati asiatici incerti, con Tokyo in affanno sulla scia di Wall Street

La vendite sono arrivate quando nuovi dati economici hanno mostrato che, sebbene l'inflazione mostra segnali di raffreddamento, l'economia sta rallentando, aumentando le preoccupazioni sulla possibilità di una recessione. Secondo i dati del governo, gli americani hanno ridotto le loro spese presso i rivenditori più di quanto previsto il mese scorso, il secondo calo consecutivo. La Federal Reserve, da parte sua, ha affermato che la produzione industriale, che comprende produzione, estrazione mineraria e servizi di pubblica utilità, è diminuita a dicembre molto più di quanto gli economisti si aspettassero.

Il governo ha anche riportato dati sull'inflazione più incoraggianti. I prezzi all'ingrosso sono aumentati del 6,2% a dicembre rispetto all'anno precedente, un sesto rallentamento consecutivo per la misura dei prezzi prima che vengano trasferiti ai consumatori. La Fed annuncerà la sua prossima decisione sui tassi di interesse il primo febbraio. Gli investitori prevedono in gran parte un aumento di soli 0,25 punti percentuali il mese prossimo, in calo rispetto all'aumento di mezzo punto di dicembre e rispetto ai quattro precedenti aumenti di 0,75 punti percentuali.
Oggi, nel commercio di energia, il greggio di riferimento statunitense è sceso di 81 centesimi a 78,67 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale dei prezzi, ha perso 62 centesimi a 84,36 dollari al barile.
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