Borsa: si allentano timori su crisi Medio Oriente, a meta' seduta Milano recupera a -0,2%
- di: RCor
Si stemperano le tensioni sui mercati europei dopo una prima fase di shock dovuta ai timori per un'eventuale escalation della crisi in Medio Oriente dopo l'attacco di Israele all'Iran. Nel corso della mattinata, infatti, i listini del Vecchio Continente hanno man mano ridotto le perdite, soprattutto quando e' emerso che Teheran, ora alle prese con una "indagine" su quanto accaduto, non starebbe pianificando una reazione immediata. Secondo la Cnn, gli attacchi diretti Israele-Iran potrebbero essere finiti. L'indice Euro Stoxx 600 ha toccato in un primo momento i minimi da un mese per poi recuperare terreno, ma senza particolare convinzione. Verso meta' seduta a Piazza Affari il Ftse Mib, che era arrivato a perdere oltre 1%, lima le perdite allo 0,2%. Trend simile a Parigi (-0,3%), Londra (-0,5%), Madrid (-0,4%) e Francoforte (-0,7%). Negativi i future di Wall Street, con Netflix che cede il 7% nel pre mercato nonostante i conti sopra le attese. Restano in ogni caso le incertezze per un conflitto che potrebbe destabilizzare l'intera regione (come testimonia la "fiammata" del petrolio a +4% poi spentasi col passare delle ore). Sullo sfondo resta la partita dei tassi con Fed e Bce, visto che i rialzi delle materie prime, greggio in testa, rischiano di mettere in discussione la frenata dell'inflazione su cui si basano le ipotesi per un primo taglio al costo del denaro. Questo scenario di incertezza a Milano pesa in primo luogo sui petroliferi, colpendo in particolare Saipem (-2,8%), Tenaris (-1,9%) ed Eni (-0,9%). Deboli anche Nexi (-1,7%) e i principali bancari, da Mediolanum (-1,1%) a Mediobanca (-0,3%). +0,4% per Tim alle prese con le mosse di Vivendi in vista dell'assemblea dei soci. Si salvano Terna (+1,1%) ed Enel (+0,9%) e A2a (+0,7%) dopo l'approvazione del decreto per il superamento del prezzo unico nazionale sul mercato elettrico. Fuori dal listino principale, gli analisti alzano le stime su Mfe (+0,3%). +1% per Ovs che corre ancora dopo i conti. Medica (+38%) strappa dopo il lancio dell'Opa. Su fronte dei cambi e delle materie prime, l'euro frena a 1,0657 dollari (da 1,0660 alla vigilia), il gas inverte la rotta e scende a 31,6 euro al Mwh (-2,1%). L'oro si conferma in area 2.380 dollari mentre il petrolio e' passato in negativo e ora il Wti di maggio tratta a 82,4 dollari al barile (-0,4 per cento).