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Effetto dazi, affondano le Borse: Milano perde il 3,5%

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Effetto dazi, affondano le Borse: Milano perde il 3,5%

L’effetto domino partito dagli Stati Uniti si è esteso senza freni ai mercati asiatici ed europei. La chiusura di Wall Street a -3,98% ha tracciato la linea per un nuovo giovedì nero delle Borse mondiali, con l’eccezione della piazza di Mosca che ha aperto con un rialzo del 2,04%. L’onda d’urto dei dazi annunciati da Washington si è abbattuta con forza sull’Europa: Piazza Affari è risultata la peggiore tra le principali piazze dell’Unione, cedendo il 3,5% con un crollo generalizzato che ha coinvolto soprattutto il comparto bancario.

Effetto dazi, affondano le Borse: Milano perde il 3,5%

A trascinare verso il basso l’indice FTSE MIB sono stati in particolare i titoli del settore bancario. Unicredit ha registrato un tonfo del 7%, mentre Banco Bpm, Bper, Mps, Intesa Sanpaolo e Popolare di Sondrio hanno segnato perdite superiori al 6%. Il panico sui mercati si riflette nella crescente sfiducia verso la tenuta del settore finanziario europeo, considerato vulnerabile di fronte al rischio sistemico generato dalla nuova stagione protezionistica.

Il caso Telecom e la crisi di fiducia
Anche il comparto delle telecomunicazioni ha mostrato segni evidenti di cedimento, con Tim che ha perso il 5,5%. La crisi di fiducia non risparmia nessuno, e le vendite si abbattono indiscriminatamente su tutti i settori, in un quadro caratterizzato da incertezza macroeconomica e tensioni geopolitiche crescenti. La pressione ribassista si è estesa anche ad altri comparti industriali, spingendo in basso l’intero listino milanese.

Rendimento in rialzo e spread stabile
Il mercato obbligazionario ha reagito con maggiore stabilità: lo spread tra Btp italiani e Bund tedeschi si è mantenuto a 115 punti base. Tuttavia, il rendimento del decennale italiano è salito al 3,72%, segno che anche i titoli di Stato vengono venduti in un contesto di fuga dal rischio. La pressione resta contenuta ma potrebbe aggravarsi se il clima di sfiducia dovesse protrarsi nei prossimi giorni.

Europa sotto pressione, Mosca resiste
Le altre piazze europee hanno subito cali meno marcati ma comunque significativi: Francoforte ha perso lo 0,8%, Londra lo 0,7%, Parigi lo 0,69%. Il segnale che arriva dai mercati è chiaro: l’impatto della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina, unito alla fragilità politica interna di alcuni Paesi Ue, sta alimentando un’ondata di vendite da parte degli investitori internazionali. A sorprendere è l’andamento positivo della Borsa di Mosca, che ha aperto in rialzo, sospinta probabilmente dal rinnovato interesse per le commodities energetiche e dalle scommesse su una minore esposizione alle ripercussioni commerciali occidentali.

Valute in movimento, dollaro in caduta

Il mercato valutario riflette le stesse tensioni: il dollaro è in forte calo nei confronti dell’euro, della sterlina e dello yen. L’indebolimento della valuta americana è una diretta conseguenza delle decisioni della Federal Reserve e del clima di instabilità economica. Gli investitori cercano rifugi sicuri, e la debolezza del dollaro è sintomo di un riposizionamento verso valute considerate più stabili, in un momento in cui l’orizzonte economico appare sempre più incerto.

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