• Tutto con Bancomat. Scambi denaro, giochi ti premi.
  • Esprinet molto più di un distributore di tecnologia
  • Fai un Preventivo

Mercati cinesi in rialzo nonostante i nuovi dazi statunitensi

- di: Matteo Borrelli
 
Mercati cinesi in rialzo nonostante i nuovi dazi statunitensi

Le principali borse cinesi hanno registrato significativi guadagni nella seduta odierna, sfidando le preoccupazioni legate all’annuncio dei nuovi dazi del 25% imposti dagli Stati Uniti su acciaio e alluminio. L’indice Composite di Shanghai è salito dello 0,85%, chiudendo a 3.346,39 punti, mentre l’indice di Shenzhen ha guadagnato l’1,29%, attestandosi a 2.033,97 punti.

La mossa di Trump e le ripercussioni sul commercio globale
Il presidente Donald Trump ha recentemente annunciato l’introduzione di tariffe del 25% su tutte le importazioni di acciaio e alluminio, senza eccezioni o esenzioni, con l’obiettivo di sostenere le industrie metallurgiche nazionali e contrastare il dumping straniero. Queste misure entreranno in vigore il 4 marzo e riguarderanno importazioni da paesi come Canada, Brasile, Messico e Corea del Sud.
Secondo gli analisti, la decisione potrebbe scatenare una nuova ondata di tensioni commerciali tra Stati Uniti e partner internazionali. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per l’impatto di queste tariffe e sta valutando contromisure per proteggere le proprie aziende. Il commissario europeo al Commercio, Valdis Dombrovskis, ha dichiarato: “L’UE non resterà a guardare mentre il commercio globale viene distorto da azioni unilaterali”.

La reazione dei mercati asiatici
Nonostante le tensioni commerciali, i mercati cinesi hanno mostrato resilienza. Gli investitori potrebbero essere incoraggiati dalle misure interne adottate dalla Cina per stimolare l’economia e rafforzare la domanda interna, attenuando così l’impatto dei dazi statunitensi.
Secondo un’analisi pubblicata dal China Securities Journal, il governo di Pechino ha recentemente intensificato gli sforzi per sostenere il settore manifatturiero con incentivi fiscali e agevolazioni sui prestiti. Inoltre, la People’s Bank of China ha confermato la volontà di mantenere una politica monetaria accomodante per favorire la crescita economica.

Le reazioni internazionali
Le reazioni internazionali alle nuove tariffe non si sono fatte attendere. Il portavoce della Commissione Europea, Olof Gill, ha dichiarato: “Ci opponiamo a barriere ingiustificate al commercio libero ed equo. Restiamo pienamente impegnati a garantire parità di condizioni. Metteremo in atto sempre le misure necessarie per proteggere i nostri interessi economici”.
Inoltre, il ministro degli Esteri francese, Jean-Yves Le Drian, ha affermato che l’Europa “risponderà” ai nuovi dazi come ha fatto durante il primo mandato del presidente americano. Nel frattempo, il Giappone ha espresso preoccupazione per l’eventuale impatto sui produttori locali e sta valutando di portare la questione davanti all’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Il rischio di una nuova guerra commerciale
L’introduzione di dazi sulle materie prime strategiche ha già innescato reazioni preoccupate da parte degli analisti economici. Secondo uno studio della World Trade Organization, il commercio globale potrebbe subire una contrazione del 2% nel 2025 se si verificasse un’escalation nelle tensioni commerciali tra Stati Uniti e i principali partner globali.
L’economista Zhang Wei, dell’Università di Pechino, ha spiegato che Le tariffe su acciaio e alluminio rischiano di colpire in modo indiretto anche le aziende americane, aumentando i costi di produzione e riducendo la competitività del manifatturiero statunitense”.

Il quadro nel breve termine
Nonostante le preoccupazioni per una possibile escalation delle tensioni commerciali globali, gli investitori sembrano confidare nella capacità della Cina di mitigare gli effetti negativi attraverso politiche economiche interne e diversificazione dei mercati di esportazione.
Nel breve termine, i mercati continueranno a monitorare eventuali sviluppi diplomatici e la risposta delle principali economie mondiali. Resta da vedere se gli Stati Uniti saranno disposti a negoziare esenzioni per alcuni paesi o se le misure restrittive verranno ampliate ulteriormente.
L’attenzione si sposta ora sul prossimo incontro del G20, previsto per marzo, in cui le tensioni commerciali saranno al centro dell’agenda. Nel frattempo, le borse continuano a reagire in modo cauto, con gli operatori che attendono segnali più chiari sulle possibili conseguenze economiche delle nuove tariffe.


Notizie dello stesso argomento
Trovati 92 record
09/12/2025
Paramount sfida Netflix: 108 miliardi per prendersi Warner
Paramount lancia un’offerta ostile da 108 miliardi di dollari per Warner Bros Discovery, s...
09/12/2025
Bce, Schnabel alza l’asticella sui tassi e scalda il dopo Lagarde
Isabel Schnabel spinge per un possibile rialzo dei tassi e si dice pronta a guidare la Bce...
09/12/2025
Umbria accelera sul green: imprese e lavoro in rapida crescita
In Umbria 8.390 imprese investono nel green e oltre 22.000 addetti lavorano nella transizi...
09/12/2025
Tokyo in apnea per la Fed, Asia cauta e Wall Street chiude in rosso
Tokyo apre in equilibrio, yen debole e mercati asiatici prudenti mentre Wall Street chiude...
08/12/2025
Oro sotto traccia: come l’oro “proibito” finisce nei nostri gioielli
Inchiesta sul traffico globale di oro illegale: sanzioni, rotte, riciclaggio, impatti econ...
08/12/2025
Uve da vino 2025, perché i prezzi crollano (e chi rischia)
Vendemmia 2025, prezzi delle uve da vino in calo fino al 40%. Crollo del Brunello, Amarone...
Trovati 92 record
  • Con Bancomat, scambi denaro, giochi e ti premi.
  • Punto di contatto tra produttori, rivenditori & fruitori di tecnologia
  • POSTE25 sett 720