Borse: in affanno i mercati asiatici, dopo il calo di Wall Street

- di: Redazione
 
Borse asiatiche per lo più in affanno, nella seduta odierna, dopo la chiusura in sofferenza di Wall Street, segnata da vendite nel timore che la Federal Reserve decida un nuovo aumento dei tassi di interesse, come argine all'inflazione che stenta a fermarsi. Le Borse di Tokyo, Sydney, Seul e Hong Kong sono andate in terreno negativo, con Shanghai pressoché invariata. Il benchmark giapponese Nikkei 225 ha perso l'1,2% negli scambi pomeridiani a 28.454,45.

Le borse asiatiche faticano dopo le difficoltà di Wall Street

L'S &P/ASX 200 australiano è scivolato dell'1,1% a 6.971,10. Il Kospi della Corea del Sud è sceso dell'1,1% a 2.435,26. L'Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,8% a 19.509,56, mentre lo Shanghai Composite è quasi immutato, salendo di meno dello 0,1% a 3.278,64. L'S &P 500 ha avuto la sua più grande caduta da metà giugno, scivolando del 2,1%, quasi raddoppiando le sue perdite rispetto alla scorsa settimana. Il Dow Jones Industrial Average ha perso l'1,9%, stessa sorte per il Nasdaq, a - 2,5%.

Le aziende tecnologiche e i rivenditori hanno subito alcune delle perdite più pesanti lunedì. Anche le azioni delle società più piccole hanno perso terreno, portando l'indice Russell 2000 in ribasso del 2,1%.
I rendimenti obbligazionari hanno guadagnato terreno. Il rendimento del Tesoro a 10 anni, che influenza i tassi sui mutui domestici e altri prestiti, è salito al 3,03% dal 2,97% alla fine di venerdì.
Giovedì è in programma la riunione della Federal Reserve, molto attesa poiché arriva dopo una settimana pesante di dati aziendali ed economici che hanno mostrato che l'inflazione sta ancora comprimendo l'economia, anche se la spesa dei consumatori rimane resiliente.

Nel trading energetico, il greggio statunitense di riferimento ha perso 54 centesimi a 90,23 dollari al barile. Il greggio Brent, lo standard internazionale, ha aggiunto 68 cent a 97,16 dollari al barile.
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