Borse: incertezza sui mercati asiatici, dopo la 'settimana nera' di Wall Street

- di: Redazione
 
I mercati asiatici, nelle contrattazioni odierne, hanno mostrato di continuare a risentire delle incertezze che hanno caratterizzato la scorsa settimana di Wall Street. E dell'incertezza sembrano risentire anche gli investitori che guardano con timore ad un possibile nuovo aumento dei tassi di interesse che la Federal Reserve statunitense potrebbe decidere per contrastare l'inflazione che, in America, non accenna a diminuire.

Borse asiatiche incerte dopo le difficoltà di Wall Street

La maggior parte degli economisti prevede che la Fed - i cui vertici si riuniranno questa settimana - aumenterà il suo tasso di prestito primario di altri tre quarti di punto I dati pessimistici sul rapido peggioramento delle tendenze dell'economia formulati da FedEx (i cui numeri recenti sono stati molto inferiori alle previsioni, tanto che, venerdì, in chiusura di seduta il titolo ha perso il 21,4%) sono stati presi come un forte avvertimento.
Le contrattazioni ne hanno subito risentito, con l'S &P 500 sceso dello 0,7%, mentre per il Nasdaq è andata peggio, con una perdita di quasi l'1%. Il Dow ha, invece, perso quasi mezzo punto percentuale.
L'S &P 500 è sceso, la scorsa settimana, del 4,8%. peraltro, tutti i principali indici hanno registrato perdite in quattro delle ultime cinque settimane.

Oggi l'Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,9% a 18.586,47, mentre l'indice Shanghai Composite ha perso lo 0,3% a 3.115,87. L'S &P/ASX 200 australiano è sceso dello 0,1%, a 6.731,80. A Seul il Kospi è sceso dell'1% a 2.360,22.
Attesa per le decisioni che la banca centrale giapponese adotterà nei prossimi giorni, davanti al forte calo dello yen, scambiato vicino a 145 per dollaro dopo i forti aumenti del valore del biglietto verde. Questa situazione ha spinto in alto i costi per le imprese e per i consumatori, che devono pagare di più per le importazioni di petrolio, gas e altri beni di prima necessità.

Tuttavia, la Banca del Giappone ha finora mantenuto un tasso di riferimento molto basso di meno 0,1% nella speranza di stimolare gli investimenti e la spesa. Oggi il greggio di riferimento statunitense ha guadagnato 58 centesimi a 85,69 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange, mentre il greggio Brent è salito di 72 centesimi a 92,07 dollari al barile.
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