Borse: inizio di settimana prudente per i mercati azionari asiatici

- di: Redazione
 
La settimana borsistica, sui mercati asiatici e dell'area del Pacifico, è cominciata all'insegna dell'incertezza, in attesa dei dati sul'andamento dell'economia americana, che dovrebbero essere resi noti in questi giorni.
Il benchmark giapponese Nikkei 225 ha ceduto lo 0,6% chiudendo a 33.231,27. L'indice S & P/ASX 200 australiano ha, invece, guadagnato lo 0,7% a 7.124,70. Il Kospi sudcoreano è salito dello 0,5% a 2.516,89. L'Hang Seng di Hong Kong ha perso lo 0,5% a 16.749,07. Lo Shanghai Composite è arretrato dello 0,2% a 3.026,43.

Borse: inizio di settimana prudente per i mercati azionari asiatici

Tirano invece il fiato i titolo, quotati a Hong Kong, del gigante immobiliare cinese Evergrande - in crisi di liquidità da molti mesi -, che sono aumentati del 7% dopo che un tribunale del territorio autonomo ha rinviato al 29 gennaio un'udienza sul suo piano di ristrutturazione dei suoi ingenti debiti. La società rischia la liquidazione se i creditori rifiutano il suo piano di ristrutturazione.
Tra gli aggiornamenti economici previsti questa settimana ci sono i dati sul mercato del lavoro, compreso il rapporto mensile sull'occupazione di novembre.

Questa settimana sono attesi anche i dati sull’inflazione per diverse nazioni asiatiche, tra cui Giappone, Thailandia e Filippine. Wall Street ha chiuso la scorsa settimana con il quinto guadagno consecutivo, con l'indice S & P 500 che ha raggiunto il suo livello più alto in più di un anno, guadagnando lo 0,6%. Ha segnato un + 0,8% il Dow Jones Industrial Average , mentre il Nasdaq composite ha guadagnato lo 0,6%.

Ora tutti aspettano di vedere confermate le speranza che la Federal Reserve, davanti agli innegabili progressi della lotta all'inflazione, metta fine ai rialzi dei tassi di interesse. Gli investitori sono entrati nel mese di dicembre sulla buona strada per chiudere l'anno con solidi guadagni. Su base annua, l'indice S & P 500 è cresciuto del 19,7% e il Nasdaq composito è cresciuto del 36,7%.
Nel commercio energetico, il greggio americano di riferimento ha perso 34 centesimi a 73,73 dollari al barile nel commercio elettronico sul New York Mercantile Exchange. Arretra anche il prezzo del Brent, sceso di 44 centesimi a 78,44 dollari al barile.
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