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Borsa: il caso Stellantis (-14%) affonda l'auto europea, Milano -1,6% a meta' seduta

- di: RCor
 
Le Borse europee proseguono in rosso, archiviando definitivamente a meta' seduta l'ottimismo generato dalle misure a sostegno dell'economia cinese, tra cui - nella notte - il taglio dei tassi sui mutui. Il Ftse Mib di Milano perde cosi' l'1,63% trascinato in ribasso da Stellantis che, dopo il profit warning sui risultati del 2024 annunciato in mattinata, arretra del 14,35% ai minimi da ottobre 2022. L'automotive pesa anche sul Cac di Parigi (-1,62% e con Stellantis a -14%), mentre gli altri listini riescono a limitare i cali. Il Dax di Francoforte arretra infatti dello 0,4%, mentre sono sullo stesso livello anche il Ftse 100 di Londra, l'Ibex di Madrid e l'Aex di Amsterdam. Sul fronte macro cresce l'attesa per il dato sull'inflazione tedesca, in programma nel pomeriggio, che anticipera' quello sull'eurozona di domani. Intanto segnali incoraggianti arrivano dall'Italia: l'indice nazionale dei prezzi al consumo a settembre (-0,2% su base mensile e +0,7% su base annua) ha registrato il livello piu' basso dall'inizio del 2024. Nel pomeriggio sono in calendario anche gli interventi del numero uno della Fed Jerome Powell e della presidente della Bce Christine Lagarde, dai quali non si prevedono sorprese. Sull'azionario, come detto, tiene banco il crollo di Stellantis, che trascina in ribasso tutta la galassia Exor, con Iveco (-5,3%) e Ferrari (-0,56%), in una giornata di sofferenza generalizzata per tutto l'automotive europeo. Deboli anche le banche, con Mps (-2,59%) e Bper (-2%) che segnano le posizioni peggiori dopo la conferma nel week end - da parte del ministro Giorgetti - di una misura allo studio sui profitti di alcuni settori, tra cui il credito. Tra i pochi titoli in positivo ci sono Brunello Cucinelli (+0,63%) che approfitta dell'ottimismo sulla ripresa dei consumi in Asia, e Recordati (+0,3%). Sul valutario, l'euro si rafforza a 1,118 dollari (da 1,116 di venerdi'). L'euro/yen si attesta a 159,64 (da 159,45), mentre il dollaro scambia con la divisa nipponica a 142,72 (da 142,83). Il petrolio frena, dopo la corsa innescata in mattinata dalle ipotesi sull'escalation in Medio Oriente, con il Wti a 68,1 dollari al barile (-0,01%) e il Brent a 71,67 dollari (+0,17%). Sale invece dello 0,9% il gas a 38,9 euro al megawattora.
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