Borsa: ordine sparso a meta' seduta in attesa inflazione Usa, Milano +0,3%

Borse europee in ordine sparso a meta' seduta mentre e' partito il conto alla rovescia per i dati sull'inflazione americana: nel pomeriggio e' in calendario la pubblicazione dell'indice sui prezzi alla produzione, mentre domani tocchera' ai prezzi al consumo. A Piazza Affari il Ftse Mib sale dello 0,34%, mentre nel resto del Vecchio Continente Francoforte segna +0,04%, Londra +0,1% e Amsterdam +0,15%. In calo dello 0,47%, invece, Parigi, penalizzata dalle vendite su Lvmh (-6,3%) e l'intero settore del lusso. Tra i principali titoli milanesi e' cosi' in rosso Moncler (-2,17%) dopo che il colosso francese ha annunciato un deciso rallentamento della crescita del fatturato nel terzo trimestre. Debole anche Diasorin (-2,15%) in un settore pharma europeo che guarda al successo di un farmaco anti diabete di Novo Nordisk (+3% a Copenaghen) anche per il trattamento dell'insufficienza renale. Guadagnano invece terreno Iveco (+3,48%) e Saipem (+3,16%). In rialzo del 2,08% Stellantis dopo l'annuncio della seconda gigafactory che sara' realizzata negli Usa nell'ambito della jv con Samsung. Al di fuori del paniere principale si mettono in luce Risanamento (+16,86%), Ucapital24 (+8,21%) e Visibilia (+7,69%), giu' Eprice (-16,28%) e Fenix Entertainment (-33,33%). Sull'obbligazionario, resta sotto i 200 punti base lo spread tra BTp e Bund: il differenziale di rendimento tra il decennale italiano e il pari scadenza tedesco e' a 197 punti base dai 196 della vigilia. Il rendimento del BTp e' in calo al 4,67% dal 4,74% di ieri. Quanto al valutario, l'euro difende le posizioni sopra 1,06 dollari ed e' indicato a 1,0602 da 1,0606 ieri in chiusura. La moneta unica vale anche 157,64 yen (da 157,76), mentre il rapporto dollaro/yen e' a 148,69 (148,72). In calo il prezzo del petrolio: il future novembre sul Wti segna -0,44% a 85,59 dollari al barile, mentre la consegna dicembre per il Brent cede lo 0,26% a 87,42 dollari. In discesa anche il prezzo del gas naturale, che ieri aveva toccato i massimi da sette mesi alla luce degli scontri in Medio Oriente e dei timori di sabotaggio a una condotta in Finlandia: sulla piattaforma Ttf di Amsterdam il future per novembre perde il 2,9% a 48 euro al megawattora.