BCE: "Sale l'inflazione nell'Ue, pericolo recessione"

- di: Daniele Minuti
 
Eurostat, l'ufficio statistico dell'Unione europea, ha pubblicato i dati relativi all'inflazione nei territori dell'Ue e i dati sono decisamente allarmanti: stando alle rilevazioni, l'inflazione annuale nell'Unione è stata (a luglio del 2022) del 9,8%, in aumento di 0,2 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 7,3 punti percentuali su base annuale. Numeri che preoccupano anche la BCE.

La BCE lancia l'allarme recessione nell'Unione a causa dell'inflazione galoppante

Secondo quanto riportato dall'Eurostat, l'inflazione armonizzata dell'Italia a luglio è scesa di 0,1 punti percentuali a luglio, fino all'8,4%, numero che rispecchia quello armonizzato reso pubblico dall'Istat lo scorso 10 agosto e sotto la media sia dell'eurozona che dell'area euro (rispettivamente 8,9% e 9,8%). I tassi annualizzato più bassi sono in Francia, a Malta, e in Finlandia, mentre quelli più alti sono in Estonia, Lettonia e Lituania (rispettivamente 23,2%, 21,3% e 20,9%).

Il quadro è in netto peggioramento per la crescita dall'area euro e Isabel Schnabel, del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, ha commentato così in un'intervista alla Reuters: "Non escluderei la possibilità che si stia per entrare in una recessione tecnica, ma al momento ci si deve concentrare sull'inflazione, perché le preoccupazioni che avevamo a luglio non sono state alleviate. Se si guarda a una qualsiasi delle misurazioni dell'inflazione di fondo, stanno salendo ulteriormente e sono ai massimi storici".

Schnabel ha poi aggiunto: "Anche se entrassimo in recessione, sarebbe abbastanza improbabile che le pressioni inflazionistiche scendano da sole. Quello che stiamo vedendo è uno shock da offerta che sta rallentando la crescita e allo stesso tempo aumenta le pressioni inflazionistiche, ma il rallentamento della crescita probabilmente non è sufficiente a indebolire l'inflazione, per quanto riduca le pressioni sui prezzi attraverso una domanda più fiacca. A luglio abbiamo deciso un rialzo da 50 punti base alla luce delle prospettive d'inflazione. Al momento non credo che queste prospettive siano fondamentalmente cambiate".

In ultimo, il membro del comitato BCE ha parlato dei reinvestimenti del programma Pepp, che nelle scorse settimane avevano abbassato lo spread ma il cui uso dev'essere proporzionato: "Va attivato solo nella misura necessaria, nel periodo pandemico abbiamo visto che brevi interventi possono bastare per stabilizzare i mercati".
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