BCE: calano le aspettative dei consumatori sull’inflazione. Restano invariate le attese sulla crescita

- di: Redazione
 
La Banca Centrale Europea ha pubblicato i risultati di un sondaggio relativo alle aspettative dei consumatori, svolto nel marzo di quest'anno. I dati mostrano un calo ulteriore del tasso mediano di inflazione percepita nei 12 mesi precedenti, in discesa ormai da sei mesi e passato al 5% dal 5,5% di febbraio.

Calano le aspettative dei consumatori sull’inflazione, invariate le attese sulla crescita

Restano invece stabili al 2,5% per il quarto mese di fila le aspettative mediane dell'inflazione a tre anni (con quelle sugli orizzonti di uno o tre anni inferiori al tasso di inflazione percepito in passato).
Scende ancora l'incertezza sulle aspettative per i prossimi 12 mesi, arrivata al dato più basso dall'inizio del conflitto in Ucraina.

Per quanto riguarda le differenze fra gruppi di reddito, restano allineati i trend
 delle percezioni e delle aspettative di inflazione, nonostante un tasso leggermente più alto il due quintili di reddito inferiori. Per le fasce d'età, gli intervistati più giovani (18-34 anni) mostrano percezioni e aspettative di inflazione inferiori rispetto agli intervistati di fasce più alte (35-54 e 55-70 anni).

Le aspettative dei consumatori per la crescita del reddito nominale calano all’1,3%, mentre la percezione della crescita della spesa nominale nei 12 mesi precedenti è stabile al 6,4%. Scende dal 3,7% al 3,6% il dato relativo alle aspettative di crescita della spesa nominale nei prossimi 12 mesi.

Le aspettative di crescita economica per i prossimi 12 mesi rimangono stabili al -1,1%. mentre quelle per il tasso di disoccupazione scendono al 10,7% (coi consumatori che prevedono che il tasso di disoccupazione futuro sarà solo leggermente superiore al tasso di disoccupazione attuale percepito, 10,4%).

I consumatori si aspettano che il prezzo della loro casa aumenterà del 2,4% nel prossimo anno, con le famiglie del quintile di reddito più basso che prevedono un aumento dei prezzi delle case più elevata rispetto a quelle del quintile di reddito più alto (3,2% e 2,0%). Le aspettative sui tassi di interesse ipotecari a 12 mesi sono leggermente diminuite al 5,0%, dal 5,1% di febbraio.

Come nei mesi precedenti, le famiglie con il reddito più basso si aspettavano i tassi ipotecari più alti anche per i prossimi 12 mesi. La percentuale netta di famiglie che segnalano un inasprimento (rispetto a quelle che segnalano un allentamento) nell’accesso al credito nei 12 mesi precedenti ha continuato a diminuire, così come la percentuale netta di coloro che si aspettano un inasprimento nei prossimi 12 mesi.
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