BCE: "L'aumento degli NPL non sarà forte come temevamo"

- di: Daniele Minuti
 
Il vicepresidente della Banca Centrale Europea, Luis de Guindos, ha parlato in un'intervista pubblicata su Repubblica della situazione economica globale inevitabilmente influenzata dalla crisi causata dalla pandemia da Covid-19.

E De Guindos si è espresso principalmente sul tema dei crediti deteriorati: "Esiste un costante ritardo fra i cambiamenti dell'economia e quelli dei Non Performing Loans ma penso sia fondamentale dire che i rischi che avevamo stimato all'inizio della crisi non si sono per ora materializzati: di sicuro ci sarà un aumento nella seconda metà del 2021 ma non sarà forte come temevamo all'inizio. Aiuti finanziari e moratorie dei debiti dovranno però essere ritirati con molta prudenza, quando partì la crisi c'era la paura di un'ondata di insolvenze specialmente nel settore turistico o quello dei servizi in generale. Per questo è stato importante il modo in cui paesi come Spagna o Italia abbiano garantito sostegni economici dall'inizio a tali settori accompagnati da moratorie sui debiti. Anche per evitare un circolo vizioso fra debiti aziendali, bancari e pubblici".

Un occhio anche all'inflazione negli Usa, che in molti temono possa influenzare i conti in Europa: "La ripresa statunitense è iniziata prima e l'effetto è una crescita dei rendimenti nominali sui titoli di stato, è la conseguenza ovvia della normalizzazione che cominciamo a vedere per via della rapida campagna di vaccinazione unito allo stimolo fiscale. I mercati credono che con la ripresa salga l'inflazione, cosa che crea pressione sui rendimenti. Ma abbiamo cercato di eliminare questo effetto e ci siamo riusciti, i rendimenti sui titoli europei sono molto tranquilli perché i mercati hanno compreso che gli Stati Uniti sono più avanti. Ma di recente abbiamo cercato, con le nostre decisioni, di eliminare quell'effetto. E ci siamo riusciti: da marzo i rendimenti sui titoli europei sono molto tranquilli. I mercati hanno capito che gli USA sono in un ciclo più avanzato della ripresa. E anche che quelle tensioni sui rendimenti non erano giustificati dei fondamentali dell’economia".

Un commento anche sul futuro: "Mi aspetto una seconda metà del 2021 ma il taglio del debito dopo la pandemia non sarebbe una soluzione anche perché violerebbe il Trattato. Sarebbe comunque anche un errore economico: le banche centrali dovrebbero usare i profitti per coprire i debiti non pagando dividendi ai governi, in più questo minerebbe la credibilità della BCE danneggiando ogni altra nostra decisione".

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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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