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Banco BPM vola a 1,21 mld: utile record e Anima spinge al rialzo

- di: Jole Rosati
 
Banco BPM vola a 1,21 mld: utile record e Anima spinge al rialzo

Performance brillante nel primo semestre 2025: bene le commissioni, Bond Agricole sale al 20 %, occhi puntati su Mps‑Mediobanca.

(Foto: Giuseppe Castagna, Ceo di Banco BPM).

Il semaforo verde sui risultati di Banco BPM

Il 5 agosto 2025 Banco BPM ha annunciato un utile netto da record pari a 1,214 miliardi di euro, con una crescita del 62 % rispetto al primo semestre 2024 e oltre il 61 % in termini percentuali rispetto agli 750 milioni dello scorso anno. Questo risultato riflette una robusta performance fin qui, coprendo ben il 62 % della guidance 2025 confermata a 1,95 mld.

Il CEO Giuseppe Castagna ha sottolineato con orgoglio che, nonostante le aspettative di ulteriori tagli dei tassi da parte della BCE entro fine anno, l’istituto mantiene la guidance e prosegue la strategia di trasformazione in una banca “capital‑light e meno rischiosa”.

Anima: leva strategica su commissioni e utile

Per la prima volta i risultati del secondo trimestre includono il consolidamento completo di Anima Holding, acquisita da Banco BPM Vita tra fine 2024 e inizio 2025.

L’integrazione di Anima ha portato un apporto rilevante: +23 % sulle commissioni nette e +11 % sull’utile netto, numeri che stanno già rispecchiando i target previsti nel piano strategico al 2027.

Nel trimestre le commissioni sono cresciute del 9,6 %, compensando il calo del margine da interessi (-3,9 %), con una tenuta complessiva dei ricavi a 1,55 mld euro.

Dividendi e solida posizione patrimoniale

Banco BPM ha confermato l’intenzione di distribuire oltre 6 miliardi di dividendi tra il 2024 e il 2027, di cui un acconto da 700 milioni (DPS circa 0,46 €) previsto per novembre 2025, in crescita del 17 % rispetto al 2024. Il dividend yield annuo atteso si attesta all’8 %.

A fine giugno 2025 il CET1 ratio ha superato il 13,3 %, sopra l'obiettivo del 13 %, grazie anche a operazioni di risk-transfer securitisation.

Il risiko bancario: Mps e Mediobanca nel mirino

UniCredit ha ritirato l’offerta su Banco BPM a fine luglio, causa intervento governativo mediante golden power, lasciando spazio a scenari di M&A diversi.

Banco BPM detiene una quota del 9 % in MPS, mentre Crédit Agricole ha alzato la sua esposizione al 20,1 % tramite derivati, pur ribadendo che non intende superare la soglia del 25 % né entrare nel controllo operativo del capitale.

Giuseppe Castagna ha reso noto che il futuro M&A dipenderà dall’esito della OPA di MPS su Mediobanca, in scadenza l’8 settembre, e che eventuali mosse saranno studiate solo dopo il “primo round” di questo deal. Le alternative sul tavolo includono MPS, Bper Banca e Crédit Agricole Italia, con l’obiettivo di valutare in modo indipendente ogni opzione nell'interesse degli azionisti.

Commento e prospettive

La strategia di Banco BPM si sta rivelando efficace: l’acquisizione di Anima non solo protegge l’istituto da tentativi ostili (leggi UniCredit) ma alimenta una crescita delle fee che compensa l’erosione del margine da interessi. Il modello di banca “capital‑light” fa presa sugli analisti, prospettando una rivalutazione dei multipli in Borsa.

Se il colpo di scena MPS‑Mediobanca dovesse concretizzarsi, Piazza Meda potrebbe giocare un ruolo centrale in un possibile terzo polo bancario italiano. Ma ogni decisione sarà presa con cautela e timing ben calibrati sullo sviluppo dell’offerta in corso.

In sintesi: performance + strategia chiara + tesoretto Anima = Banco BPM proiettata verso il futuro.

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