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Giorgetti: “Unicredit fa quello che vuole” — Il governo si smarca dall’OPS su Banco BPM

- di: Matteo Borrelli
 
Giorgetti: “Unicredit fa quello che vuole” — Il governo si smarca dall’OPS su Banco BPM
Il ministro dell’Economia prende le distanze dall’offerta di Unicredit su Banco BPM, mentre si intensificano le pressioni politiche e regolatorie. Orcel valuta il ritiro, tra vincoli governativi e tensioni di mercato.
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Il governo si smarca: “Fanno quello che vogliono”
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti (foto) ha risposto con un secco “Fanno quello che vogliono” quando gli è stato chiesto se il governo sarebbe soddisfatto di un eventuale ritiro dell’offerta pubblica di scambio (OPS) lanciata da Unicredit su Banco BPM. Una dichiarazione che, più che chiarire, alimenta l’incertezza su una delle operazioni più discusse del risiko bancario italiano. 
Il governo, pur avendo esercitato il golden power sull’operazione, imponendo condizioni stringenti per tutelare gli interessi strategici nazionali, sembra ora voler prendere le distanze dalla vicenda. Le prescrizioni includono l’obbligo per Unicredit di uscire dal mercato russo entro gennaio 2026, il mantenimento del rapporto impieghi/depositi ai livelli attuali per cinque anni e l’impegno a non ridurre la presenza territoriale di Banco BPM, soprattutto in Lombardia.
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Orcel verso il ritiro? Le pressioni aumentano
Secondo indiscrezioni, il CEO di Unicredit, Andrea Orcel, sarebbe sempre più incline a ritirare l’offerta, considerata la complessità delle condizioni imposte dal governo e le resistenze politiche. Il consiglio di amministrazione di Unicredit, previsto per l’11 maggio, potrebbe essere l’occasione per formalizzare la decisione. 
Le tensioni tra Unicredit e il governo non sono nuove. Già a novembre 2024, Giorgetti aveva dichiarato che l’operazione era stata “comunicata, ma non concordata col governo”, sottolineando la necessità di valutare attentamente l’uso del golden power.
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Le implicazioni per il sistema bancario italiano
Il possibile ritiro di Unicredit dall’OPS su Banco BPM potrebbe avere ripercussioni significative sul panorama bancario italiano. Il governo aveva infatti auspicato una fusione tra Banco BPM e Monte dei Paschi di Siena (MPS) per creare un terzo polo bancario nazionale. L’offerta di Unicredit aveva complicato questi piani, suscitando preoccupazioni tra i vertici politici. 
In questo contesto, le parole di Giorgetti sembrano indicare una volontà di riportare l’attenzione sulle strategie di consolidamento bancario promosse dal governo, lasciando a Unicredit la responsabilità delle proprie scelte.
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Forti tensioni
La vicenda dell’OPS di Unicredit su Banco BPM si inserisce in un contesto di forti tensioni tra esigenze di mercato e interventi governativi. Le dichiarazioni di Giorgetti evidenziano la complessità di bilanciare l’autonomia delle imprese con la tutela degli interessi nazionali. Il prossimo consiglio di amministrazione di Unicredit sarà decisivo per comprendere le reali intenzioni del gruppo bancario e le future dinamiche del settore.

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