Banca d'Italia, Signorini: "Serve accelerare sulla decarbonizzazione"

- di: Daniele Minuti
 
Il direttore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, è intervenuto aprendo il dibattito durante il G20 Sustainable Finance Working Group Private Sector Roundtable, sottolineando l'importanza del processo di transizione verso la totale decarbonizzazione.

Signorini ha dato il messaggio di benvenuto a tutti i partecipanti alla discussione, che si concentrava sul ruolo che la finanza può avere nel combattere il cambiamento climatico e nel promuovere il passaggio verso una società con basse emissioni di carbonio.

"La transizione verso la decarbonizzazione è una questione urgente e c'è bisogno di accelerare" - ha spiegato il direttore generale della Banca d'Italia - "più tardi agiremo, maggiori saranno le conseguenze da pagare. Gli investimenti necessari per portare avanti il percorso di transizione ecologica sono sicuramente molto grandi e avranno bisogno di essere sostenuti molto a lungo, in questo i governi avranno un ruolo primario ma da qui in avanti un cammino per le azioni regolatorie e di politica fiscale degli esecutivi rappresenta un requisito ineliminabile per portare a scelte efficienti da parte della finanza privata".

Signorini ha poi aggiunto: "È infatti molto probabile che l'intero settore privato venga in futuro chiamato a finanziare la parte più ampia degli investimenti per tale transizione, che non potrà essere possibile se non ci sarà una generale consapevolezza della sua necessità e della volontà di finanziarla, che dovrebbe in realtà diventare desiderio. Da questo punto di vista ci sono sicuramente dei segnali molto incoraggianti ma la strada è ancora ricca di ostacoli: dal lato del mercato, nonostante la finanza sostenibile stia diventando sempre più popolare, c'è ancora una forte carenza di definizioni e standard precisi. Sarà molto importante trovare un livello di compattezza globale, anche perché la differenziazione degli standard tra le diverse giurisdizioni potrebbe creare forte confusione negli investitori e di conseguenza a pagare questo scotto sarebbero le imprese".
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