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Automotive: risultati finanziari storici per le grandi case produttrici

- di: Brian Green
 
Automotive: risultati finanziari storici per le grandi case produttrici
Mentre la crisi dei microchip sta sconvolgendo i piani dei produttori mondiali di autovetture (negli Stati Uniti si stanno moltiplicando le chiusure, anche prolungate, degli stabilimenti), si sta assistendo, soprattutto in Occidente, ad un fenomeno che è solo apparentemente inspiegabile, visto che è paradossalmente presente nei periodi di grandi crisi.
Ovvero che le emergenze spingono i produttori ad portare avanti una strategia commerciale vecchia come il mondo, quella definita come l'effetto scarsità. Quindi, la grandi case produttrici hanno adottato la linea di concentrare l'offerta e il sostegno quasi esclusivamente sui modelli top di gamma, con prezzi in aumento.

Basti pensare che Ford, per il disastro industriale globale determinato dalla crisi dei microchip, teme di potere perdere la metà della sua produzione prevista per il secondo trimestre di quest'anno. Stellantis, da parte sua, ha fatto sapere che la sua produzione è diminuita dell'11% nel primo trimestre di quest'anno e che quarantaquattro dei suoi stabilimenti sono stati colpiti dalla carenza di microchip.
Il capo di Stellantis (il gruppo nato dalla fusione di Psa e di Fca), Carlos Tavares, crede che il secondo quadrimestre rischi di essere peggiore. Stima che appartiene anche a General Motors (GM).
Ma, di fronte al piagnisteo generalizzato, il quadro dei risultati finanziari è totalmente opposto, con performance che, in alcuni casi, sono semplicemente storiche: tre miliardi di dollari (circa 2,5 miliardi di euro) di profitto per GM, contro i 300 milioni dello scorso anno, nello stesso periodo; 3,2 miliardi di dollari per Ford, mentre Stellantis annuncia una previsione di margine di profitto che potrebbe avvicinarsi al 7,5% quest'anno, un risultato eccezionale per un produttore generalista.

Quindi il miracolo automobilistico per l'anno 2021 può essere riassunto in una formuletta: meno auto e più profitti. Il concentrarsi sui modelli di gamma più alta - e quindi più redditizi - è stato una conseguenza. Così come, all'alzarsi dei prezzi ha determinato la scomparsa degli sconti. Un aspetto che qualche timore per una nuova fiammata dell'inflazione lo sta determinando, soprattutto negli Stati Uniti.
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