Una svolta per il Piemonte e per il Nord-Ovest: dal 30 dicembre 2025 l’autostrada A33 è interamente percorribile, chiudendo un capitolo lungo decenni che ha segnato la mobilità e l’economia locale.
Il traguardo
Lunedì 29 dicembre 2025 è stata inaugurata ufficialmente la autostrada Asti-Cuneo, conosciuta anche come A33, e dal 30 dicembre sarà percorribile in continuità lungo tutto il tracciato senza più obblighi di uscita come in passato.
Questa inaugurazione segna un passo storico per la viabilità piemontese: dopo oltre trent’anni di studi, ritardi, cantieri e attese, la grande arteria che collega Asti a Cuneo è finalmente pronta a operare su tutta la sua lunghezza, almeno in modalità provvisoria fino al completamento definitivo previsto entro aprile 2026.
Un’opera strategica
L’autostrada Asti-Cuneo si sviluppa per circa 90 chilometri e svolge un ruolo fondamentale nel collegare il Piemonte centrale al Cuneese, integrandosi con l’autostrada A6 Torino-Savona e la A21 Torino-Piacenza-Brescia, migliorando così i flussi verso i porti liguri e i corridoi europei.
Per anni questa opera è stata definita «ferita infrastrutturale» per il territorio: ora, con la continuità realizzata, si prevede un impatto diretto su competitività, logistica, turismo e occupazione.
Dichiarazioni dal cantiere
“È una giornata storica”, ha detto con emozione il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, ricordando l’impegno personale e politico di anni per vedere realizzata l’opera.
“Il completamento dell’Asti-Cuneo chiude una ferita infrastrutturale durata oltre trent’anni”, ha aggiunto il viceministro alle Infrastrutture ed ai Trasporti Edoardo Rixi, sottolineando come la nuova arteria rappresenti “una svolta per l’economia e la mobilità del territorio”.
Alla cerimonia hanno partecipato anche sindaci, autorità locali e rappresentanti istituzionali di varie province coinvolte, evidenziando l’importanza diffusa dell’opera.
La lunga attesa
Le radici di questa infrastruttura risalgono agli anni Novanta con le prime concessioni e progetti, ma nonostante progressi intermittenti molti tratti sono rimasti incompleti per decenni.
La nuova apertura non significa però che tutte le opere siano ultimate: fino a aprile 2026 il tratto tra Alba Ovest e Cherasco sarà gestito in modalità di cantiere con una corsia per senso di marcia e senza pedaggio, per poi passare al sistema di riscossione free flow al completamento definitivo.
Impatto economico e sociale
Oltre alla mobilità, l’autostrada Asti-Cuneo è vista come una boccata d’ossigeno per industrie chiave della regione, tra cui importanti realtà come il gruppo Ferrero e l’indotto produttivo delle Langhe e del Cuneese, storicamente penalizzati dalla carenza di collegamenti efficienti.
Gli operatori economici locali evidenziano che i ritardi avevano creato un danno stimato in centinaia di milioni di euro, considerando logistica, tempi di percorrenza e competitività complessiva del tessuto produttivo.
Guardando al futuro
L’apertura dell’A33 Asti-Cuneo rappresenta una pietra miliare per il sistema delle infrastrutture del Nord-Ovest. Le autorità auspicano che questa esperienza possa diventare un modello operativo per accelerare altri progetti strategici, riducendo i tempi e la burocrazia che in passato hanno ritardato la loro realizzazione.
Nel frattempo, gli occhi restano puntati sulla piena operatività dei tratti di nuova apertura, la conclusione dei lavori e l’effettivo impatto sui flussi quotidiani di veicoli e merci.