Assicurazioni, Farina (Ania): "La nascita del Mercato unico un risultato straordinario"

- di: Redazione
 
L’Insurance Summit, l’evento che l'Ania dedica annualmente ai dibattiti di maggiore interesse che riguardano il settore assicurativo, è stata l’occasione che la presidente dell’Associazione, Maria Bianca Farina, ha colto per tracciare un’analisi di ampio respiro non solo sulle problematiche del comparto, quanto su come esse impattino sull'economia e, quindi, sulla vita stessa del Paese, guardando anche all'Europa.

Assicurazioni, Farina (Ania): "La nascita del Mercato unico un risultato straordinario"

Verso cui il presidente Farina ha rinnovato il suo interesse ricordando come gli ormai imminenti appuntamenti elettorali porteranno l'Ue alle soglie del 2030. Cioè ''30 anni dalla nascita del Mercato Unico Europeo: un risultato straordinario per l'Europa. Pensiamo, per un momento, alla strada che abbiamo già percorso in Europa e a quella che è davanti a noi. Celebriamo quest’anno i 30 anni dalla nascita del Mercato Unico Europeo: un traguardo di straordinaria importanza per tutti gli Stati membri, poiché ne favorisce la prosperità, la competitività, la coesione e la trasparenza dei sistemi economici. Il Mercato Unico Europeo, nato come area di libero scambio priva di barriere tariffarie, è stato dall'inizio qualcosa di più: dietro c’era l’idea profondamente politica di leggi e di istituzioni comuni. Oggi il Mercato unico riunisce ben 450 milioni di persone e 24,5 milioni di imprese, rappresenta il 18% del PIL mondiale ed è stato fondamentale per la curva di sviluppo di tutti i paesi dell’Unione in questi tre decenni''.

Guardando al recente passato, Maria Bianca Farina ha ricordato che ''trent'anni fa eravamo ancora nella fase ascendente della globalizzazione. Le classi dirigenti politiche in Europa avevano molta più fiducia nella forza e nei benefici della concorrenza e del libero mercato. E noi europei eravamo convinti di essere nella posizione ideale per essere i vincenti di quella 'piccola globalizzazione', che era un Mercato unico europeo che si sarebbe allargato fino ai confini dell’ex Urss, così come della 'grande globalizzazione' che avrebbe incluso la Cina, l’India, l’Africa sub-sahariana''.

Oggi, ha sottolineato il presidente Farina, "il panorama è diverso. L’integrazione europea, anche di mercato, ha assicurato la pace in questa parte del continente. Ma un Paese candidato all'adesione, l’Ucraina, è vittima di una guerra di aggressione. La guerra stessa scatenata dalla Russia, le transizioni tecnologiche e nell'energia, e le rivalità fra grandi potenze stanno portando persino gli Stati Uniti a un profondo ripensamento''.
E, per il futuro, Farina ha parlato delle ‘’nuove sfide’’, così come nuova ‘’è anche la natura degli investimenti che ci attendono: oggi l’Europa deve tenere il passo delle altre superpotenze nell'industria spaziale, nell'industria dei semiconduttori, nelle batterie elettriche, nell'elettronica della mobilità, nella capacità di cloud, nello sviluppo dell’intelligenza artificiale’’.

Ma, si è chiesta quasi retoricamente, Maria Bianca Farina ''significa che dobbiamo disconoscere quanto fatto in questi trent’anni? Io penso il contrario. Penso che dobbiamo costruire su quello che abbiamo edificato in questi trent'anni per nuove risposte comuni. E’ la sfida della nostra generazione di europeisti, ed è anche una grande opportunità di investimento e di dialogo fra operatori pubblici e operatori privati. L’Europa è una realtà dalla quale non si torna indietro. Oggi 17 milioni di persone vivono o lavorano in un Paese europeo diverso da quello di origine, questa nazione di europei che viaggiano fra Stati dell’Unione è praticamente pari – per peso demografico – a una importante nazione fondatrice come l’Olanda. L’identità europea esiste sia all'interno dell’Unione che, a maggior ragione, all'esterno. E personalmente sono convinta che insieme riusciremo ad affrontare anche le nuove sfide tecnologiche, industriali e strategiche di questo scorcio del ventunesimo secolo. Lo dico per esperienza, perché come Unione europea abbiamo affrontato e superato sfide ben più difficili’’.

Guardando a quanto il Continente ha avuto dall'euro e dal Mercato unico, il presidente di Ania si è domandato, ma anche risposto, su chi mai avrebbe pensato che la moneta unico e la piattaforma unica ''potessero superare la crisi finanziaria e poi quella del debito'', o che ''la reazione alla pandemia sarebbe stata così convincente'' e che ''ci saremmo messi alle spalle il ricatto energetico russo così rapidamente''.
Quindi un forte ottimismo, quello espresso da Bianca Maria Farina, ''anche perché gli strumenti li abbiamo. E sono strumenti senza paragoni storici''. Come il Next Generation EU insieme al Quadro finanziario pluriennale dell’Unione che mobilitano oltre duemila miliardi di euro fino al 2026-2027.

''Se sapremo usare queste risorse strategicamente
– ha aggiunto - allora l’Europa terrà il passo delle sfide del mondo di oggi e si presenterà pronta anche a un allargamento del proprio perimetro. Ce lo chiedono gli stessi cittadini italiani ed europei: vogliono una transizione digitale che metta l’uomo al centro e una transizione verde che non sia percepita come ostile e a detrimento del suo tenore di vita''.
Dopo avere espresso l’apprezzamento di Ania per la posizione espressa in sede di Consiglio UE dal Governo sulla riforma di Solvency II e per le proposte di modifica adottate dal Parlamento europeo, il presidente Farina ha proseguito sottolineando, davanti alle ''sfide globali all'orizzonte'', l'importanza di avere ''un’Europa sempre più coesa. Oltre alle tante sfide esterne, l’UE dovrà fronteggiarne molte altre, interne. E anche per esse la nostra industria potrà essere importante in vista di soluzioni sostenibili Pensate all'invecchiamento della popolazione e alla transizione demografica. I tassi di natalità sono in riduzione praticamente in tutta Europa e il tema si sta imponendo come fondamentale per la crescita e la sostenibilità del welfare ovunque nel continente. Noi italiani forniamo solo un esempio più accentuato, più vistoso in un certo senso. Non certo l’unico’’.

Anche il tema delle migrazioni ha meritato l’attenzione del presidente Farina, quando ha parlato della sfida nella gestione dei flussi migratori, così come quello dell’intelligenza artificiale, che, ha detto, ''da sola non potrà mai sostituire l’uomo, che resta al centro. Come già avvenuto con altre innovazioni tecnologiche, anche l’AI è solo uno strumento – prezioso, nella nostra industria - che può aiutarci nel fare meglio, nell'impiegare meglio le risorse, nell'affiancarci nelle nostre attività quotidiane e potenziare esponenzialmente le nostre capacità. Renderà obsolete alcune professioni, ma ne sta già creando altre e proseguirà a farlo''.

Il presidente Farina ha anche affrontato il tema delicato del Patto di Stabilità e Crescita, sul quale, ha detto, ''è fondamentale che non si torni alla mera applicazione delle regole preesistenti, ma si riesca a trovare un accordo fra governi per una modifica che segua una logica più in linea con le esigenze dei singoli Paesi e degli equilibri europei nel loro complesso''. Quindi, ha aggiunto, ''è necessario definire regole di bilancio precise, evitando un eccessivo rigore che rischi di precludere il raggiungimento degli obiettivi strategici europei. Ovviamente in Europa esistono sensibilità diverse su questi temi e situazioni oggettivamente diverse, ma credo che su un punto siamo sicuramente uniti: abbiamo bisogno di regole comuni che ciascuna comunità nazionale senta non solo come pienamente legittime, ma come proprie, non come un’imposizione dall'esterno o frutto di intese non sempre condivise’’.

Poi, come giusto, Farina ha parlato del mondo delle assicurazioni, dicendo che esso, insieme alla finanza, continua ad apportare un ''fondamentale contributo alla crescita sociale ed economica. Il settore assicurativo è, per sua natura, un attore chiave per affrontare rischi e cambiamenti. Creare nuovi prodotti e servizi, rispondendo all'incessante evoluzione delle esigenze di protezione e investimento di famiglie e imprese, è una nostra costante priorità. Con un approccio proattivo e attraverso il dialogo continuo con le Istituzioni, il settore può inoltre mettere a disposizione know-how e capitali a sostegno dei percorsi di trasformazione in atto’’.

Quali la soluzioni per queste sfide? Per il presidente Ania è ''indispensabile l’implementazione di partnership finanziarie pubblico-private. In relazione, ad esempio, ai rischi legati al cambiamento climatico, il potenziamento del sistema di protezione dei cittadini, delle imprese e dei territori dovrebbe sempre far leva anche sulla mutualizzazione assicurativa dei rischi. Così sul tema del welfare, modelli innovativi, integrativi di risorse pubbliche e private, potrebbero portare alla creazione di un sistema di protezione più inclusivo e più allineato alle esigenze dei cittadini. Le tecnologie emergenti, e l’intelligenza artificiale, rappresenteranno certamente un fattore di accelerazione alla soluzione delle importanti sfide che ho citato. Anche su questo tema sarebbe necessaria la coesione a livello europeo per restare al passo con la forte competizione globale e per assicurare uno sviluppo ‘sano’ di tali tecnologie''.

Tornando sul tema dell’Intelligenza Artificiale, Farina ha ribadito che Ania ''sarà sempre più impegnata perché il suo utilizzo nelle assicurazioni porti benefici e opportunità per tutti, in termini di personalizzazione dei servizi, maggiore accessibilità, più sicurezza, rapidità di acquisto, prezzi più contenuti e, finalmente, minore sottoassicurazione. Anche per questo abbiamo deciso di incentrare la prossima edizione di Innovation by Ania sul tema dell’intelligenza artificiale per il settore assicurativo''.

Intervenendo in collegamento video all’evento di Ania, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti,ha detto come, a suo avviso, "è tempo di prevedere l'istituzione, da parte degli operatori del settore assicurativo, di un fondo a garanzia degli assicurati, come già da tempo è stato disciplinato nell'ambito del settore bancario". Questo "avrebbe la finalità di garantire la tutela degli assicurati soprattutto nel ramo vita, in modo da sostenerne la fiducia nel mercato e concorrere alla stabilità del sistema finanziario".

Giorgetti ha quindi aggiunto che il governo sta preparando "un nuovo schema nazionale per sostenere investimenti ad elevata addizionalità, che possa agevolare l'adeguamento della dotazione infrastrutturale del Paese e sostenere l'attrazione di capitali pazienti nella prevenzione dei rischi naturali e degli effetti del cambiamento climatico". Accanto a questo, ha spiegato, c’è l'intenzione di "valorizzare a pieno la complementarità tra il settore assicurativo e un ruolo rinnovato di Sace come società di garanzia e riassicurazione". Giorgetti ha poi affermato che il governo sta lavorando a una iniziativa di “portata sistemica, che segnerà un deciso cambio di passo nel modo in cui finanziamo la spesa per investimenti su infrastrutture di pubblico interesse. Penso, infatti, che la combinazione tra un ruolo di indirizzo generale e di garanzia parziale da parte dello Stato per attrarre capitali pazienti debba rappresentare un cambiamento - di portata epocale per il nostro Paese - rispetto alla logica secondo cui gli investimenti sui beni comuni si debbano fare necessariamente con finanziamenti a fondo perduto''.
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