La "Rivoluzione della mobilità sostenibile" di ASPI: "La sostenibilità ambientale non può prescindere da quella economica e sociale"

- di: Barbara Bizzarri
 

Nel 2024, la rete autostradale italiana compie cento anni: un secolo di continuo sviluppo economico del Paese, di cui l’infrastruttura autostradale è stata innegabilmente motore e fattore abilitante, ricoprendo, allora come oggi, un ruolo strategico e insostituibile per la mobilità delle merci e delle persone. Ora è il momento di affrontare nuove sfide, in una trasformazione che, partendo dalla consapevolezza della strategicità della rete stradale e autostradale per il nostro sistema economico, renda la rete autostradale del Paese ancora una volta protagonista sotto l’egida della transizione ecologica, sempre adeguata ai bisogni attuali del Paese e con elevati standard di sicurezza.

ASPI: "La sostenibilità ambientale non può prescindere da quella economica e sociale"

Questi i temi al centro dell’incontro che si è svolto oggi a Roma, presso il Chiostro del Bramante, per celebrare Autostrade per l’Italia, fiore all’occhiello del Paese, cui hanno partecipato il Vice Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti  Matteo Salvini, il Capo Dipartimento Energia del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Federico Boschi, l’Head of Sustainable B2B Coordination- Energy Evolution Eni Maurizio Maugeri, il Direttore del Dipartimento di Meccanica del Politecnico di Milano Marco Belloli, il Professore Ordinario Infrastrutture e Sistema di Trasporto Ennio Cascetta e l’Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Roberto Tomasi, per presentare il libro “La Rivoluzione della mobilità sostenibile parte dalle autostrade. Sicure, digitali, decarbonizzate”, edito dal Sole 24 Ore: una ricerca realizzata in collaborazione con Politecnico di Milano, Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Università degli Studi di Napoli Federico II, CNR Stems, Autostrade per l’Italia, Cdp, Enea, Eni, RSE – Ricerca Sistema Energetico e Snam con un focus specifico rivolto alla sinergia fra più soluzioni, dagli interventi di digitalizzazione allo sviluppo di vettori energetici alternativi con un approccio di neutralità tecnologica.

“I numeri - dichiara Roberto Tomasi, Amministratore delegato di Autostrade per l’Italia (nella foto) - dimostrano chiaramente la crucialità della rete autostradale nel nostro Paese, un’infrastruttura capillare attorno alla quale si sono sviluppati i principali settori industriali italiani. Un orgoglio della nostra ingegneria negli anni del boom economico che oggi ci offre la possibilità di vincere una nuova grande sfida. Una rivoluzione positiva per traghettare la rete nel futuro, rendendola verde, digitale, sempre più sicura e performante: un impegno che, come Autostrade per l’Italia, stiamo affrontando, ma che bisogna mettere a sistema con tutti gli attori del settore per tracciare insieme un percorso lineare in cui definire gli investimenti disponibili, i profili tecnico professionali necessari e poter contribuire positivamente all’evoluzione del sistema normativo anche a livello europeo. La sostenibilità ambientale non può prescindere dalla sostenibilità economica e sociale, per questo è necessario monitorare i trend territoriali tramite l’istituzione di un Osservatorio che consenta di valutare gli effetti di qualsiasi azione nell’ambito della transizione ecologica, facendo sistema a supporto del Governo e del Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture”.

Il parco auto italiano è rappresentato da circa 40 milioni di veicoli e circa il 30% degli spostamenti quotidiani di merci e persone avviene in autostrada, che rappresenta soltanto il 3% dell’intera rete stradale nazionale. Dati che confermano sia la strategicità della rete autostradale per il tessuto economico del Paese, che l’esigenza di una riflessione generale sulla modernizzazione e rigenerazione della rete, per allungarne la vita utile e la capacità di resistere allo stress a cui viene sottoposta quotidianamente. Si tratta di un patrimonio complesso e senza eguali nel panorama europeo, costituito da 6.000 km di autostrade a pedaggio gestiti da più concessionari, oltre 1.200 km di ponti e viadotti, 500 km di gallerie, con una vita media tra i 50 e i 70 anni: poiché la rete è soggetta a un costante incremento di traffico, in alcune tratte prossimo al livello di saturazione, il patrimonio rappresentato da Autostrade necessita di investimenti in ammodernamento e potenziamento stimabili tra i 60 e i 120 miliardi

Il settore dei trasporti, in Italia, già soltanto nel 2019 ha contribuito per circa il 27% delle emissioni totali e di queste, oltre l’80% è attribuibile al solo trasporto stradale; un dato che, considerato il target fissato nel programma Fit for 55 dell’Unione Europea per il nostro Paese che impone una riduzione delle emissioni di CO2 del 43%, conferma l’inderogabilità di rendere sostenibile in tempi brevi il trasporto su gomma

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