Arrampicata sportiva: una "scalata" verso la popolarità

- di: Daniele Minuti
 
Le Olimpiadi di Tokyo 2020 (tristemente disputate nel 2021 per la crisi pandemica) sono state particolarmente significative per gli appassionati di quattro discipline, riconosciute per la prima volta come “olimpiche” dal CIO e che quindi sono state protagoniste dei giochi. E se il Karate, il Surf e lo Skateboard hanno tutte avuto il loro periodo di gloria negli anni o nei decenni precedenti, il quarto sport sta vivendo un boom di popolarità: parliamo dell’arrampicata sportiva.

In Italia è sempre più praticata l'arrampicata sportiva

Per “sportiva” si intende lo stile di arrampicata libera, quindi senza l’ausilio di strumenti che aiutano la salita ma solamente utilizzati per sicurezza, in cui si scala una parete dotata di ancoraggi fissi.
Disciplina con radici profondamente italiane (la prima competizione internazionale si svolge a Bardonecchia, in provincia di Torino, nel 1985), ha vissuto un lento ma costante riconoscimento dalla comunità sportiva nostrana e globale, diventando disciplina sportiva associata nel 1990 su decisione del CONI per poi iniziare l’iter finalizzato a puntare ai giochi Olimpici, culminato col riconoscimento del CIO nel 2010 dell’International Federation of Sport Climbing e quindi con l’arrivo alle Olimpiadi di Tokyo.

Ma cos’ha di così coinvolgente l’arrampicata sportiva? Innanzitutto, ricade ampiamente nella categoria degli sport “completi”, dato che per praticarla c’è bisogno di una preparazione fisica nonché psicologica praticamente perfetta, in quanto interessa ogni principale gruppo muscolare (arti superiori e inferiori con un carico continuo) e porta a uno sforzo a livello di concentrazione fuori dal comune.
Specialmente all’inizio, l’aspetto mentale è infatti fondamentale per chi si affaccia al mondo dell’arrampicata, dato che la componente “estrema” di questo sport non può essere sottovalutata: chi lo pratica non dovrà solamente essere pronto o pronta a uno sforzo continuo, ma anche a farlo a diversi metri da terra, in una tipologia di attività ben diversa da quelle usuali, persino per i più sportivi.

I Giochi Olimpici hanno visto il debutto dell’arrampicata nelle sue tre diverse discipline: Lead (che consiste nello scalare su vie di difficoltà sempre maggiore), Speed (in cui va completata una via più rapidamente possibile) e Boulder (che consiste nel completare vie non troppo alte ma senza uso di imbragatura).
Ognuna di esse comporta uno sforzo diverso e quindi porterà ad allenamenti diversi, con la prima che necessita di resistenza, la seconda che porterà chi la pratica a doversi rafforzare per massimizzare gli sforzi in poco tempo e l’ultima che invece sarà più fattibile dopo esercizi isometrici.

Ora c’è solamente da capire quale sia l’appeal dell’arrampicata sportiva.
Dal punto di vista fisico, i benefici sono diversi e non si limitano all’importante sviluppo della muscolatura e fisico, ma sfociano anche nel campo psicologico.
Salire e raggiungere un obiettivo, a seconda della specialità che si pratica, ha infatti una grande valenza psicologica, spingendo le persone a voler lavorare per superare continuamente i propri limiti nonostante molteplici ostacoli, il tutto in situazioni di grande difficoltà.
Il tutto senza trascurare gli ovvi vantaggi a livello atletico e di equilibrio per chi si allena con costanza.

Come fare quindi ad affacciarsi al mondo dell’arrampicata sportiva? La Federazione Arrampicata Sportiva Italiana ha visto una crescita importantissima a livello di iscritti negli ultimi anni (oltre 40.000) ed è l’organo principale a cui rivolgersi per informazioni, soprattutto sulle palestre adatte per cominciare a praticare la disciplina.
E che si parta da quelle già famose oltre i confini nazionali, come lo Sportler Climbing Center di Treviso (il muro scalabile più grande d’Italia) o il Salewa Cube di Bolzano, oppure da circoli in cui gli istruttori daranno le prime infarinature generali a chi è un principiante, c’è da scommettere che la “scalata” dell’arrampicata sportiva nel nostro Paese non si fermerà qui.
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Italia Informa n° 1 - Gennaio/Febbraio 2024
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