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Animali: approvato il ddl Brambilla, carcere e multe per chi li maltratta o abbandona

- di: Cristina Volpe Rinonapoli
 
Animali: approvato il ddl Brambilla, carcere e multe per chi li maltratta o abbandona
Il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge a prima firma Michela Vittoria Brambilla che introduce nuove pene per i reati contro gli animali, rendendo strutturale la tutela penale nei confronti di maltrattamenti, abbandoni e uccisioni non autorizzate. Il provvedimento, votato a larghissima maggioranza a Palazzo Madama, modifica il Codice penale e integra le sanzioni previste con nuove misure restrittive, fino a tre anni di carcere per chi si rende responsabile di comportamenti violenti, crudeli o omissivi verso gli animali. L’Italia si allinea così agli standard normativi europei più avanzati in materia di protezione animale.

Animali: approvato il ddl Brambilla, carcere e multe per chi li maltratta o abbandona

Tra le novità più rilevanti, l’inasprimento delle sanzioni per chi abbandona animali domestici o selvatici: la pena detentiva sale a un massimo di due anni, accompagnata da ammende fino a 50.000 euro. La legge prevede inoltre aggravanti specifiche nei casi in cui il reato venga commesso in presenza di minori o all’interno di contesti organizzati. Viene riconosciuto il danno morale all’animale in quanto essere senziente, e si introduce la possibilità per i giudici di ordinare il sequestro preventivo e il divieto di detenzione futura. La finalità è quella di prevenire la recidiva e interrompere con decisione dinamiche di abuso e incuria.

Brambilla: “Una giornata storica per la civiltà giuridica italiana”

La senatrice e presidente dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali ha definito l’approvazione del ddl “una giornata storica per la civiltà giuridica italiana”. Dopo anni di campagne e raccolte firme, la legge arriva a compimento di un lavoro di pressione costante da parte delle associazioni animaliste e dei cittadini. “Non è più accettabile che chi abbandona o maltratta un animale si senta al sicuro, impunito o giustificato – ha dichiarato Brambilla –. Da oggi la giustizia ha nuovi strumenti per difendere chi non ha voce”.

Un segnale anche economico: più controlli, più responsabilità

Il nuovo impianto normativo avrà anche conseguenze sul piano organizzativo ed economico. I Comuni saranno chiamati a rafforzare i controlli, le Asl veterinarie dovranno coordinarsi con le forze dell’ordine per monitorare le condizioni degli animali in famiglie, aziende agricole e canili. Per il sistema giudiziario, si aprono nuovi margini interpretativi, in particolare nei casi di maltrattamento sistemico, traffico illecito di cuccioli o attività venatorie abusive. Il legislatore punta così a scoraggiare un intero ecosistema di illegalità legata allo sfruttamento animale, introducendo responsabilità chiare e sanzioni più incisive.

Italia più vicina all’Europa, ma la sfida resta culturale

L’approvazione della legge rappresenta un passo avanti anche in ottica europea: Francia, Germania e Paesi Bassi hanno da tempo introdotto norme stringenti in materia di benessere animale. Con questo provvedimento, l’Italia riduce il gap normativo e si dota di una cornice legislativa più robusta. Tuttavia, come sottolineano gli esperti, la vera sfida sarà quella culturale: promuovere l’educazione al rispetto degli animali fin dall’infanzia, rafforzare le campagne di sensibilizzazione e lavorare sul tessuto sociale che ancora oggi tollera o banalizza atti di crudeltà. La legge cambia le regole, ma la coscienza collettiva richiede un lavoro ancora più profondo.
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